Reno osservato speciale, allerta rossa per il fiume

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INTERNO

L’Emilia-Romagna si prepara ad affrontare una nuova ondata di maltempo, con l’attenzione rivolta soprattutto ai fiumi, in particolare al Reno, che ha raggiunto livelli di criticità massima. A partire dalla giornata di venerdì 14 marzo, nel Ferrarese è stata dichiarata l’allerta rossa per criticità idraulica, la più grave in scala, a causa della piena del Reno e dei corsi d’acqua minori che attraversano la provincia, interessando anche le zone limitrofe di Bologna e Ravenna. Nelle restanti aree del Ferrarese, l’allerta rimane gialla, indicando una criticità ordinaria, ma comunque con possibili fenomeni intensi e improvvisi.

La Protezione civile regionale, oltre a monitorare la situazione idraulica, ha emesso un’ulteriore allerta gialla per il rischio di temporali, che potrebbero aggravvare ulteriormente le condizioni già precarie del territorio. Già dalle prime ore del mattino di venerdì, sono attesi rovesci particolarmente intensi e persistenti, concentrati soprattutto sulla fascia appenninica centro-orientale e sulla pianura centrale della regione. Altri due impulsi di pioggia sono previsti in tarda mattinata e verso sera, aumentando il rischio di frane e smottamenti, specialmente nelle aree montuose e collinari.

A Ravenna, intanto, è scattata un’allerta arancione per criticità idraulica e gialla per criticità idrogeologica, valida per 24 ore a partire dalla mezzanotte di giovedì 13 marzo. L’Agenzia regionale di protezione civile e Arpae Emilia-Romagna hanno sottolineato come le precipitazioni, già intense, possano causare ulteriori criticità, soprattutto nei territori già colpiti dalle recenti alluvioni.

Per far fronte all’emergenza, la Regione ha attivato il Cor, il Centro operativo regionale, che rimarrà presidiato 24 ore su 24 per coordinare gli interventi e monitorare l’evolversi della situazione. L’allerta rossa, emessa da Arpae e Protezione civile, riguarda non solo il rischio di piene dei fiumi principali, ma anche quello dei corsi d’acqua minori, spesso meno controllati ma ugualmente pericolosi in caso di forti precipitazioni.

Le zone più a rischio sono quelle di montagna, collina e pianura del bolognese, insieme ai territori confinanti del ferrarese e del ravennate, dove il terreno, già saturo d’acqua, potrebbe cedere sotto la pressione di nuovi temporali. La situazione, già delicata, richiede massima attenzione da parte delle autorità e della popolazione, chiamata a rispettare le indicazioni di sicurezza per evitare ulteriori danni o rischi per le persone.