Manna sul mercato flop del Napoli: «Kvaratskhelia? Siamo stati quasi sotto ricatto»





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Il Napoli chiude il mercato di gennaio con un bilancio che, a dir poco, non entusiasma. Quaranta giorni di trattative, tentativi e rincorse che si sono concluse con un’operazione di ripiego: Okafor al posto di Kvaratskhelia, ceduto al Psg in circostanze che il direttore sportivo Giovanni Manna ha definito quasi un «ricatto». Una sessione di calciomercato che, nonostante la squadra sia attualmente in testa alla classifica, non ha portato i rinforzi sperati, lasciando molti interrogativi aperti.
Manna, durante una conferenza stampa, ha voluto fare chiarezza su quanto accaduto, assumendosi le responsabilità di un mercato che, per sua stessa ammissione, non è stato all’altezza delle aspettative. «Kvaratskhelia? Siamo stati costretti a cederlo, eravamo quasi ricattati», ha dichiarato, sottolineando come il giocatore avesse già avviato trattative con il Psg da maggio dello scorso anno. Una situazione che ha messo il club partenopeo con le spalle al muro, costringendolo a una soluzione non ottimale.
Il direttore sportivo ha poi aggiunto che, nonostante i tentativi, non è stato possibile trovare un sostituto all’altezza del georgiano. «Con Kvara dovevamo agire prima», ha ammesso, riferendosi a una gestione che, forse, avrebbe potuto essere più tempestiva. Anche il tentativo di portare a Napoli Garnacho, il giovane talento del Manchester United, è naufragato, così come quello di Adeyemi, che non si è dimostrato convinto della destinazione.
Sul fronte difensivo, poi, il Napoli non è riuscito a trovare un rinforzo, lasciando scoperta un’area che avrebbe potuto necessitare di maggiore attenzione. Manna, tuttavia, ha voluto rassicurare i tifosi: «Restiamo un Napoli forte, concentrato sull’obiettivo di tornare in Champions». Un messaggio che, però, non cancella le perplessità di una piazza che si aspettava di più da una squadra in testa alla classifica e guidata da un allenatore come Antonio Conte, che fin dal suo arrivo si è presentato non solo come tecnico, ma anche come manager.