Festival di Venezia 2021, mentre Sorrentino riceveva il Leone d’argento allo stadio Maradona il Napoli…

Perché allora non lasciarsi andare alla fede in Diego Armando, che da lassù, ha fatto contemporaneamente vincere sia il devoto Paolo che la squadra del Napoli impegnata nel mai banale match contro la Juve?

Già, perché alla fine si torna sempre lì, all’altare di “san” Maradona, che Sorrentino ringrazia più di San Gennaro (peraltro citato in incipit del film.) e ad ogni piè sospinto, compreso nel momento più dorato della sua carriera quando vinse l’Oscar per La Grande Bellezza. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Il regista è scoppiato in lacrime durante il discorso di premiazione. Sorrentino si commuove sul palco di Venezia 78: il video. Nel suo discorso, spazio anche per ringraziare Diego Armando Maradona, ispirazione poetica del film: “Che ci crediate o no questo è il più grande premio, ottenere che Maradona vi ringrazi“. (Thesocialpost.it)

«Ci vorrà tempo per capirlo, sono piuttosto rallentato. È una specie di caverna che accoglie tutto, mastica tutto e ritira fuori in maniera molto recitata. (IlNapolista)

È stata la mano di Dio, però, non è un film autobiografico (e basta), e nemmeno è un film su Maradona. Anche È stata la mano di Dio, il film di Sorrentino, cerca di rispondere a questa istanza, appellandosi a una frase paradossale. (doppiozero)

Come i tifosi dell’Atalanta: sotto pressione – spiega Giletti- so che non è un gran momento per la Juve, ma va anche detto che non ho mai visto vincere scudetti a settembre o ad agosto. Anche un anno fa, Wojciech Szczęsny ha iniziato a commettere errori decisivi. (napolipiu.com – Calcio Napoli Notizie)

Ieri avendo tra le mani il Leone d’argento, premio della Giuria, per il suo film È stata la mano di Dio, il regista napoletano ha pianto dopo il lunghissimo applauso della platea di colleghi artisti. Un ricordo su tutti il giorno del funerale dei genitori (Il Fatto Quotidiano)

Il Leone d'oro va alla regista francese Audrey Diwan per «L'événement», un potente viaggio nel dolore e nella libertà femminile di decidere del proprio corpo, e quindi del proprio destino, che ha entusiasmato la giuria (il riconoscimento è stato. (ilmattino.it)