Sciopero generale, Cgil e Uil contro la manovra del governo

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INTERNO

Per il quarto anno consecutivo, i sindacati Cgil e Uil hanno indetto uno sciopero generale contro la manovra del governo, manifestando il loro dissenso verso le politiche economiche proposte. La prima protesta fu contro il governo Draghi, mentre le successive tre si sono concentrate sulle leggi di bilancio del governo Meloni. La Cisl, invece, ha scelto di non aderire allo sciopero, rompendo l'unità confederale e lodando la legge di Bilancio di Giorgetti, ritenendo che le proprie priorità siano state soddisfatte.

Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, segretari generali di Cgil e Uil, hanno spiegato le ragioni della protesta in una lunga conferenza stampa, sottolineando di aver atteso di studiare il testo della legge di Bilancio depositata in parlamento prima di formulare le loro radicali controproposte. La decisione di scioperare il 29 novembre è stata presa per esprimere un netto rifiuto alla manovra del governo Meloni, considerata inadeguata, ingiusta e pericolosa.

Le manifestazioni e le assemblee si terranno in tutta Italia, coinvolgendo tutti i settori lavorativi. La Cisl, invece, ha espresso un giudizio positivo sulla legge di Bilancio, creando una frattura nel fronte sindacale. La premier Giorgia Meloni, in un'intervista, ha criticato la posizione di Cgil e Uil, accusandole di pregiudizio e sostenendo che la legge finanziaria contiene misure richieste dai sindacati stessi, come la riduzione del precariato, l'aumento dei salari e l'incremento dell'occupazione.

Lo sciopero generale del 29 novembre rappresenta un momento cruciale di confronto tra il governo e i sindacati, con Cgil e Uil determinate a far sentire la propria voce contro una manovra che ritengono dannosa per i lavoratori e per il paese.