Antonio Esposito e le sentenze pilotate contro Berlusconi: "Il vero fatto grave è che il giudice Amedeo Franco abbia parlato con lui"

Liberoquotidiano.it INTERNO

Il giudice di Cassazione che condannò Silvio Berlusconi per frode fiscale nel 2013 nel processo Mediaset Agrama è tirato pesantemente in ballo dal collega Amedeo Franco, morto nel 2019: Franco nel 2013 era relatore, Esposito il presidente di sezione, e quella sentenza sarebbe stata "pilotata dall'alto".

Il Cav "incastrato", insomma, da toghe e politica, con Esposito "pressato" perché nel frattempo suo figlio era invischiato in una storia di droga. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altre fonti

"L'unica via - sottolinea - sono le elezioni". Allora siamo d’accordo, se non esistono le condizioni di un inciucio siamo d’accordo". (Adnkronos)

Un rimpastino che aiuterebbe non poco il presidente dell’Ars a calmare gli animi dentro Forza Italia. Mentre la Lega strepita, e accusa gli alleati di tradimento, sotto traccia due che per mesi non si sono rivolti la parola hanno ripreso un filo di dialogo: il governatore Nello Musumeci e Gianfranco Micciché hanno avuto un «contatto», assicurano in casa azzurra. (La Repubblica)

Il presidente, ormai in pensione, dunque «smentisce in modo categorico un proprio qualunque coinvolgimento, a 360 gradi, nei fatti» e minaccia querele. La nota è firmata anche dal magistrato Claudio D'Isa, che faceva parte del collegio presieduto da Esposito. (ilGiornale.it)

«Non si può pretendere di giocare al politico conservando l'immunità del magistrato: occorre scegliere fra un ruolo e l'altro», si legge nella proposta di legge. Ed è quello dello scomparso giudice-relatore Amedeo Franco, la cui voce registrata parla di un «plotone d'esecuzione» per il leader di Forza Italia. (ilGiornale.it)

La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. (Il Fatto Quotidiano)

(Adnkronos) - "Ho letto un po' frettolosamente l'intervista di Berlusconi: l'ho inteso non nel senso di chi vuole offrire un'indistinzione di ruoli o un mescolamento. Lo dice il premier Giuseppe Conte, rispondendo alle domande dei cronisti all'uscita da un ristorante nel centro di Roma dopo pranzo. (LiberoQuotidiano.it)