Big tech alla corte di Xi e di Trump: ecco i nuovi equilibri di potere

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Gli imprenditori dell’alta tecnologia si avvicinano sia a Xi Jinping che a Donald Trump per ottenere vantaggi economici e politici. Negli Stati Uniti, Big Tech ha cambiato orientamento politico, adattandosi alle richieste dell’establishment. Musk, Bezos e Zuckerberg hanno affrontato pressioni politiche e regolatorie, con tensioni culminate attorno alle elezioni. Trump promuove il protezionismo per rilanciare l’industria americana, influenzando anche le aziende tecnologiche. (Agenda Digitale)
Se ne è parlato anche su altre testate
Quella che oggi viene definita guerra fredda tecnologica – o, più neutralmente, competizione tecnologica – affonda le sue radici nell’industria dei semiconduttori, nei componenti hardware e negli strumenti di alta tecnologia che alimentano la nuova rivoluzione informatica. (Forbes Italia)
Per gli investitori, la tecnologia cinese rappresenta una buona occasione per il rilancio sul mercato globale. Ma occhio ai rischi. (Trading.it)
Se la guerra è ciò che vogliono gli Stati Uniti, che si tratti di una guerra dei dazi, di guerra commerciale, o di qualsiasi altro tipo di guerra, siamo pronti a combattere fino alla fine». (il Giornale)

La competizione tecnologica tra Cina e Stati Uniti si declina in tanti e diversi scenari, alcuni più evidenti di altri, e il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump non è stato di certo visto come il viatico ideale per ricucire un rapporto fondamentale per gli equilibri globali. (Treccani)
E se il tech americano si prendesse una pausa per passare il testimone a quello cinese? Questa domanda è legittima dopo che la nuova app di intelligenza artificiale cinese DeepSeek, a sorpresa, ha sconvolto il mondo dell’AI in un momento in cui i player americani sembravano i padroni incontrastati di un settore in netta espansione. (Investire.biz)