La guerra si allunga. Trump concede aiuti militari a Kiev in cambio di risorse

Articolo Precedente
Articolo Successivo
La fine del conflitto è rimandata in data da destinarsi. È questa l’amara conclusione a cui ci stanno conducendo gli eventi dell’ultima settimana. Volodymyr Zelensky ha infine rifiutato i tre giorni di tregua proposti da Vladimir Putin dall’8 al 10 maggio, chiedendo ancora un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni. Una proposta che Mosca ha sempre considerato inaccettabile se avesse poi determinato un rinnovato sostegno militare all’Ucraina o l’arrivo delle truppe di peacekeeping, tanto ambite da Londra e Parigi (Antimafia Duemila)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il flop delle mappe minerarie Tutto il 40% sarebbe dalla parte americana, ma sembra che l’attenzione di Trump e delle aziende che lo circondano miri piuttosto ai grandi filoni minerali, specialmente l’alluminio dopo la rottura con il Canada che era un primo fornitore degli Usa. (Il Riformista)
Il nuovo accordo sulle terre rare, firmato questa settimana, rappresenta una svolta nei rapporti tra Washington e Kiev, non solo sul piano economico, ma anche politico. (Cremonaoggi)
La guerra in Ucraina, continua a rappresentare uno dei teatri geopolitici più complessi e carichi di tensione a livello globale. Mentre le operazioni militari proseguono, lontano dai riflettori dei media si delineano nuove dinamiche che rischiano di cristallizzare ulteriormente il conflitto. (avantionline.it)

Stati Uniti e Ucraina sono più vicini, Donald Trump e Volodymyr Zelensky ricuciono i rapporti e firmano l’accordo sulle terre rare. E la Russia di Vladimir Putin, ora, inizia a preoccuparsi. A Mosca, si insinuano dubbi sulla relazione con Washington e sulla possibilità di trovare una sponda nell’amministrazione di Trump. (ildenaro.it)
La promessa elettorale di Trump che garantiva la fine della guerra in Ucraina a 24 ore dal suo insediamento ormai è nel cestino. Già il fatto che alla Casa Bianca mettano sullo stesso piano aggredito e aggressore non è un buon segnale, ma in realtà, dopo la firma dell’accordo sulle terre rare tra Usa e Ucraina, qualcosa è cambiato e Trump sembra più disposto a sostenere Kiev (Il Messaggero)
Quel giorno, giovedì, il Parlamento di Kiev sarà chiamato a ratificare l'accordo firmato dall'Ucraina con gli Stati Uniti per lo sfruttamento delle terre rare. C'è una data da segnare con un circoletto rosso sul calendario, l'8 maggio. (il Giornale)