Nonostante Recensione
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Valerio Mastandrea ha aperto la sezione Orizzonti al Festival di Venezia con la sua opera seconda, Nonostante. Un inconsueto melodramma che si discosta da un quieto realismo per cercare vie originali. La recensione di Mauro Donzelli. L’attesa, una lunga anticamera sospesi in un limbo e in un luogo in particolare, un ospedale. Inconsueto davvero, il secondo film da regista di Valerio Mastandrea, che in un panorama spesso immutato, in cui si cambiano appena poche pedine e qualche dialogo, come nel cinema italiano, ha il coraggio di spiazzare e raccontare una storia, pur universale, in maniera totalmente originale, allontanandosi dai luoghi comuni del melodramma, pur raccontando una storia d’amore. (ComingSoon.it)
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Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (ilmessaggero.it)
Siamo in un ospedale, in un reparto in cui i pazienti sono in coma, ma è in quel coma che ci si riscopre più vivi che nella vita vera. «La vidi in un Festival in cui ero giurato, è un'attrice straordinaria», ha spiegato il regista, «A Roma ci conosciamo tutti, e io volevo un’attrice che non conoscevo, volevo qualcuno che mi complicasse le cose». (Vanity Fair Italia)
Francesca e Simone, i genitori adottivi, decidono di andarla a cercare. In Italia c’è Maklin, la sorella maggiore e dopo qualche anno arriva una lettera: è la madre naturale di Vakhim che chiede del figlio. (Il Giornale d'Italia)
Oggi è la volta di Nonostante, pellicola malinconica e intimista, che Mastandrea presenta nella sezione Orizzonti all’81 edizione della Mostra del Cinema di Venezia. L’esordio dietro la macchina da presa è arrivato nel 2019, con la pellicola Ride, che gli valse il nastro d’argento come miglior regista esordiente. (DiLei)
E racconta una grande emozione. || Valerio Mastandrea arriva a Venezia con il suo film “Nonostante” che ha inaugurato ufficialmente la sezione Orizzonti della 81 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. (Antenna Tre)
Una scena di "Nonostante", di e con Valerio Mastandrea (Avvenire)