Parlare di romanzi a Parigi. Una vecchia intervista a Vargas Llosa

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In occasione della morte del grande scrittore Mario Vargas Llosa ripubblichiamo un articolo che Vittorio Macioce scrisse sul suo blog, "Il cartografo", il 12 settembre 2014 Mario Vargas Llosa conosce quasi ogni angolo di Parigi. Aveva vent’anni quando si trasferì qui, dal Perù, con la prima moglie. Lavorava per la France Press e arrotondava lo stipendio con le traduzioni. Qui scrisse il suo primo romanzo La città e i cani. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri media
Mario Vargas Llosa, il grande autore peruviano, è morto a 89 anni a Lima, "in pace, circondato dalla sua famiglia". Nato il 28 marzo 1936, era naturalizzato spagnolo. Vinse il Nobel per la letteratura nel 2010 "per la sua cartografia delle strutture del potere e per le acute immagini della resistenza, rivolta e sconfitta dell'individuo". (La Stampa)
È morto questa domenica, a Lima, lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa. Aveva 89 anni. A dare l’annuncio è stato il figlio Alvaro su X: «Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace». (Lettera43)
Nel suo saggio "Lo Stato del potere". Politica e diritto ai tempi della post-libertà, Carlo Iannello analizza le tensioni emergenti tra capitalismo e democrazia, un tempo considerati inseparabili. Oggi, questo legame si sta indebolendo: se tutte le democrazie liberali sono economie di mercato, non tutte le economie di mercato sono democrazie. (Il Giornale d'Italia)

Considerato uno dei massimi romanzieri e saggisti contemporanei, aveva ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Nobel per la Letteratura nel 2010 e il Premio Cervantes nel 1994. (il manifesto)
Premio Nobel nel 2010 Llosa è unanimemente considerato uno dei più grandi narratori contemporanei in lingua spagnola. (Tiscali Spettacoli)
Alcuni dei suoi libri — La città e i cani, La casa verde, Conversazione nella Cattedrale, La festa del caprone — sono considerati tra i più importanti della letteratura del Novecento. Altri, come La zia Julia e lo scribacchino o Il narratore ambulante, mostrano un lato più intimo e ironico, ma non per questo meno potente. (Vanity Fair Italia)