Il Papa: la guerra mondiale, minaccia concreta. Dialogare anche con chi è “scomodo”

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Vatican News - Italiano ESTERI

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano Lo spettro di una “guerra mondiale”, ricomposta nei suoi ‘pezzi’ e divenuta “minaccia sempre più concreta”, aleggia lungo tutto il discorso che il Papa rivolge ai 184 ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, ricevuti nell’Aula delle Benedizioni per il tradizionale incontro di auguri d’inizio anno. Un lungo discorso - che, a causa delle conseguenze del raffreddore, chiede di leggere a monsignor Filippo Ciampanelli, sottosegretario del Dicastero per le Chiese Orientali - in cui Francesco espone la visione della Santa Sede sulle questioni internazionali: dai drammi di Ucraina e Gaza, con bombardamenti ai civili, attacchi a ospedali e infrastrutture, bambini morti di freddo, alle crisi nel corno d’Africa, in Nicaragua, Venezuela, Myanmar, Haiti; dalla situazione in Siria e Libano, le persecuzioni religiose, l’antisemitismo, i “segnali positivi” come la ripresa dei negoziati per l’accordo sul nucleare iraniano “con l’obiettivo di garantire un mondo più sicuro per tutti”, fino ai pericoli dell’epoca odierna tra intelligenza artificiale, cancel culture, violazione della privacy, fake news (Vatican News - Italiano)

Ne parlano anche altre testate

Papa Francesco al Corpo diplomatico: “Diplomazia di speranza” Una diplomazia della speranza, per superare le logiche di scontro. E’ la riflessione cardine del lungo discorso del Papa al corpo diplomatico accreditato in Vaticano. (TV2000)

Cosa ha detto Papa Francesco sul diritto all'aborto In un discorso al Corpo diplomatico (letto per la quasi totalità da monsignor Ciampanelli), Papa Francesco ha definito “inaccettabile” parlare di un cosiddetto “diritto all’aborto”, che “contraddice i diritti umani, in particolare il diritto alla vita”. (Virgilio Notizie)

Questa mattina Papa Francesco ha incontrato i membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede per i consueti auguri per il nuovo anno. Un discorso lungo e intenso in cui il Santo Padre ha parlato della necessità di una diplomazia della speranza e ha ricordato le tante guerre che ancora incendiano il mondo. (TV2000)

Il papa ai diplomatici: un tormentato giubileo

"Non possiamo rimanere indifferenti a tutto ciò! Non ne abbiamo il diritto! Piuttosto, abbiamo il dovere di esercitare il massimo sforzo per la cura della nostra casa comune e di coloro che la abitano e la abiteranno". (la Repubblica)

ci ritroviamo stamani per un momento d’incontro che, al di là del suo carattere istituzionale, vuole anzitutto essere familiare: un momento in cui la famiglia dei popoli si riunisce simbolicamente attraverso la vostra presenza, per scambiarsi un augurio fraterno, lasciando alle spalle le contese che dividono e per riscoprire piuttosto ciò che unisce. (La Santa Sede)

Nel consueto discorso d’inizio anno al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (184 stati più l’Unione Europea e le principali organizzazioni internazionali) mi sembrano essere tre le sottolineature più nuove: il peso nella geopolitica dell’informazione legata al web, la diffidenza verso i alcuni diritti di “seconda generazione” e la crisi delle istituzioni internazionali e del multilateralismo (qui). (SettimanaNews)