Gaza City, palestinesi piangono morti in raid israeliano

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Il Sole 24 ORE ESTERI

Gaza City, palestinesi piangono morti in raid israeliano 11 marzo 2025 Gaza City, 11 mar. - Un gruppo di palestinesi all'ospedale arabo Al-Ahli si raccoglie attorno ai corpi dei parenti uccisi in un raid israeliano a sud di Gaza City. Umm Tariq Obaid, palestinese, dice "Dov'è la tregua? Uccidono i nostri giovani e parlando di una tregua, ma dov'è la tregua? Per quanto tempo ancora continueranno questi assassinii e questa distruzione, quanto tempo? La popolazione ha sofferto senza fine, viviamo nelle tende circondati da distruzione e macerie". (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri media

L'esercito israeliano, guidato dal nuovo capo di stato maggiore Eyal Zamir, è pronto a riprendere la guerra con un "piano più rapido e intenso di prima", annuncia il ministro israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Bezalel Smotrich ha individuato la strada che porta alla risoluzione del conflitto di Gaza, ovvero “l’esodo scaglionato e controllato” di tutti i palestinesi della Striscia. (Inside Over)

Lo riporta l’agenzia di stampa Wafa, affermando che carri armati israeliani hanno aperto il fuoco contro un gruppo di civili nei pressi del checkpoint di Netzarim. – Cinque persone sono state uccise in un attacco israeliano nei pressi del Corridoio di Netzarim, nel centro della Striscia di Gaza (Agenzia askanews)

Israele: "Pronti a guerra più intensa"

Prima il blocco degli aiuti umanitari, poi la sospensione dell’erogazione della corrente elettrica – che dura ormai da due giorni – e ora, come se non bastasse, una serie di raid che hanno fatto ripiombare la Striscia di Gaza nell’incubo della guerra. (LA NOTIZIA)

Le Israel Defense Forces hanno reso noto di aver effettuato attacchi aerei contro “terroristi” che seppellivano ordigni esplosivi nel terreno dell’enclave. Israele torna a bombardare la Striscia di Gaza, dove dal 19 gennaio è in vigore una tregua tra le autorità di Tel Aviv e Hamas. (Il Fatto Quotidiano)

A frenare, però, c’è anche la pressione dell’inviato del presidente Usa, Steve Witkoff, che ha chiesto al premier israeliano di aspettare il suo ritorno in Medio Oriente prima di qualsiasi nuovo passo nella Striscia di Gaza e esortato a programmare una data di scadenza per questa crisi. (Vatican News - Italiano)