“Propaganda intollerabile, il governo è scollato dalla realtà”: parla l’economista Fassina

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Con marzo 2025 i mesi consecutivi di crollo della produzione industriale italiana sono 26: su base annua, l’Istat certifica un -1,8%. Stefano Fassina, economista e oggi presidente dell’associazione Patria e Costituzione, che succede? “Nonostante il dato relativo al solo mese di marzo, dove il risultato de-stagionalizzato è di +0,1%, come lei ricordava l’andamento della produzione industriale continua ad essere negativo dal secondo trimestre del 2022. (La Notizia)
Ne parlano anche altre fonti
Su base annua si registra un aumento esclusivamente per l’energia, mentre mostrano flessioni, invece, i beni intermedi, i beni strumentali e i beni di consumo. (Il Globo)
Non c’è nessuno che abbia fatto peggio negli ultimi 26 mesi. Dopo che la produzione industriale è rimbalzata in Germania del 3% a marzo, il primato del governo Meloni è indiscusso. (Il Manifesto)
Il terzo mese dell’anno, infatti, non interrompe il trend negativo che prosegue ormai da oltre due anni (siamo al 26esimo mese consecutivo) e, così, il guadagnano di un decimale «portato a casa» dal mese di marzo, è inevitabilmente travolto da una discesa annuale tendenziale dell’1,8%, che non risparmia nessun macro-settore, tranne quello dell’energia. (Corriere della Sera)

'Stiamo precipitosamente tornando indietro' (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tirano, 10 mag - 'L'industria ha chiaramente dei problemi. Oggi l'economia italiana dipende anche fortunatamente dai successi sui servizi, sul turismo e anche sull'agricoltura come tutto il mondo, ma ha dei problemi che devono essere risolti sulle grandi scelte'. (Il Sole 24 ORE)
Mese su mese invece si registra un debole aumento dello 0,1% e nella media del primo trimestre il livello della produzione aumenta dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. L’Istat ha rilevato una riduzione dell’1,8% dell’indice generale rispetto allo stesso mese di un anno prima. (Il Fatto Quotidiano)
Produzione industriale in lieve rialzo a marzo rispetto al mese precedente ma ancora, in calo per il 26° mese consecutivo, su base annua, mentre emergono rischi di nuovi choc per le imprese più vulnerabili all’export a causa dei dazi. (L'Eco di Bergamo)