Nonno, figlio e nipote Dalle stragi allo champagne

Live Sicilia INTERNO

Faceva parte della cupola di Cosa Nostra che diede il via libera alle stragi di Capaci e via D’Amelio.

Mafioso era Giuseppe Peppino Farinella, morto tre anni fa.

Mico ha evitato l’ergastolo. In carcere nel blitz di oggi torna il figlio di Giuseppe, Domenico Mico Farinella, 57 anni.

“Il rampollo al fianco del padre”. Tra gli undici fermati di oggi c’è anche il figlio di Mico Farinella, Giuseppe.

Mafioso è il figlio Mico e mafioso, forse, è pure il figlio di quest’ultimo, che si chiama Giuseppe come il nonno. (Live Sicilia)

Se ne è parlato anche su altri media

Il caldo africano si protrarrà almeno fino a venerdì prossimo, poi la situazione potrebbe cambiare. Sono previsti rovesci e temporali localizzati al Centro e al Nord Italia che man mano coinvolgeranno il Sud: nel primo weekend di luglio il maltempo andrà spostandosi sulle isole maggiori, con un calo delle temperature di almeno dieci gradi. (Live Sicilia)

Nell’ambito dell’inchiesta antimafia che all’alba di oggi ha portato al fermo di undici persone ritenute vicine alla famiglia mafiosa di San Mauro Castelverde, nelle Madonie. (Grandangolo Agrigento)

Al fine di eludere eventuali misure cautelari, infatti, Giuseppe Farinella e Giuseppe Scialabba «avevano fatto risultare terze persone quali titolari rispettivamente di un centro scommesse di Palermo e una sanitaria di Finale di Pollina, sottoposti a sequestro, del valore di 1.000.000 di euro». (Il Messaggero)

Secondo l’accusa, Carella sarebbe stato una sorta di alter ego, in ambito economico-finanziario, del boss Giovanni Nicoletti, deceduto alcuni mesi fa. Il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. (Live Sicilia)

Tra i reati contestati, a vario titolo, oltre all’associazione mafiosa ed estorsione, anche trasferimento fraudolento di beni, corruzione, violenza privata, furto aggravato e danneggiamento. In tale quadro si inseriscono "le numerose estorsioni ai danni dei commercianti locali documentate dai militari dell’Arma, così come l'organizzazione di una efficientissima rete di comunicazione necessaria agli storici capi mafia detenuti per mantenere il comando degli associati liberi e continuare a strangolare imprese e società civile". (Giornale di Sicilia)

Nel corso della notte sono stati fermati i capi e i gregari che appartengono al mandamento di San Mauro Castelverde roccaforte di cosa nostra nelle Madonie. Qua nessuno si pente compà, San Mauro numero uno, perché mi voglio vantare, San Mauro è Corleone”, dicevano intercettati gli indagati. (BlogSicilia.it)