Milano-Cortina 2026, svelate le torce olimpiche: design italiano e un messaggio di unità

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SPORT

Le fiaccole olimpiche e paralimpiche di Milano-Cortina 2026, battezzate "Essential", sono state presentate oggi in un doppio evento che ha unito idealmente Milano e Osaka. Alla Triennale, Stefania Belmondo e Bebe Vio hanno sollevato le torce, mentre in Giappone, all’Expo 2025, Martina Caironi e Carolina Kostner hanno fatto lo stesso, simboleggiando un legame che supera i confini. Realizzate da Eni Versalis, le torce – che presto inizieranno il loro viaggio verso la cerimonia d’apertura – incarnano, secondo le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò, "l’eccellenza del design italiano", con linee essenziali ma evocative.

"Non sono solo un oggetto, ma un simbolo universale di speranza", ha aggiunto Malagò in videocollegamento da Roma, sottolineando come la loro forma, studiata per riflettere la luce, rappresenti anche un invito all’inclusione. Un concetto ribadito da Bebe Vio, che ha scherzato sulla superficie specchiata: "Sorridete, perché potreste ritrovarvi nelle foto di questo viaggio". La pluricampionessa paralimpica, che aveva sognato di gareggiare a Roma 2024, ha parlato di un’eredità che va oltre lo sport, capace di unire persone e culture.

Sul palco milanese, Attilio Fontana non ha nascosto l’orgoglio per un’opera che, a suo dire, conferma la Lombardia come "centro del mondo del design". Con una punta di ironia, il governatore ha paragonato le nuove torce ad alcune delle passate edizioni, definite senza mezzi termini "bruttine bruttine". Un giudizio che, al di là della battuta, sottolinea la cura estetica di un oggetto destinato a diventare iconico.