Todde e Schlein contro La Russa: «Vergognoso invitare a non votare»

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Redazione Interno Redazione Interno   -   Alessandra Todde, governatrice della Sardegna, non ha usato mezzi termini nel criticare le dichiarazioni di Ignazio La Russa, presidente del Senato, che nei giorni scorsi ha esortato a disertare le urne in vista dei referendum dell’8 e 9 giugno. «Trovo vergognoso che si inviti a non votare, e che a farlo sia la seconda carica dello Stato», ha affermato la esponente del Movimento 5 Stelle durante il congresso di Europa Verdi a Sassari. Senza giri di parole, Todde ha ribaltato il messaggio: «Da questo palco io vi invito a votare, a esprimere le vostre preferenze, a lasciare un segno forte». Un appello rivolto non solo ai sardi, ma a tutti i cittadini, perché partecipino a quelle che considera scelte decisive per il futuro del Paese.

Sulla stessa linea Elly Schlein, segretaria del Pd, che a Perugia ha definito «vergognose» le parole di La Russa, ribadendo l’importanza di recarsi alle urne. «Votare cinque sì significa migliorare le condizioni di lavoro, contrastare precarietà e insicurezza, difendere la dignità», ha spiegato, sottolineando come la legge sulla cittadinanza, ancora ferma al 1992, non rifletta più la realtà di un’Italia profondamente cambiata. «Chi nasce e cresce qui è italiano», ha aggiunto, invitando a rispondere con ancora più determinazione dopo le esternazioni del presidente del Senato.

Le opposizioni hanno colto l’occasione per chiedere le dimissioni di La Russa, accusato di fare campagna per l’astensione anziché garantire la neutralità che il suo ruolo richiederebbe. Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha ironizzato sulla contraddizione tra le sue parole e quelle del presidente della Repubblica: «Lui è la seconda carica, Mattarella la prima, e guarda caso ha detto il contrario». In piazza Marconi ad Alessandria, Landini ha poi rilanciato l’invito a votare, ricordando che la Costituzione fonda la Repubblica sul lavoro, «ma non su quello povero e sfruttato».