Israele. Al via lo sciopero contro Netanyahu e gli 11 mesi di inconcludente guerra

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Di Enrico Oliari – Ha preso il via in Israele lo sciopero generale che affianca la protesta del Forum delle famiglie dei sequestrati del 7 ottobre. Lo sciopero è stato indetto da Histradut, che raccoglie 800mila lavoratori, al quale si sono aggregati gli altri sindacati, per cui il paese oggi è bloccato. I lavoratori israeliani chiedono al governo di sospendere le ostilità con i palestinesi dopo quasi un anno di guerra e 40mila morti a Gaza di cui un terzo bambini, e vogliono la ripresa dei negoziati per il raggiungimento di un accordo che preveda la liberazione egli ostaggi. (Notizie Geopolitiche)

Su altre testate

Hamas pagherà per l’assassinio dei sei ostaggi recuperati cadaveri a Gaza sabato e per tutti gli altri morti. Sottoposto alla pressione più intensa da ottobre a questa parte, Benjamin Netanyahu non fa passi indietro. (la Repubblica)

«È sconcertante che Biden stia facendo pressioni su Netanyahu, che ha accettato la proposta Usa già il 31 maggio e la proposta ponte il 16 agosto, e non sul leader di Hamas Sinwar che continua a rifiutare con veemenza qualsiasi intesa», afferma un alto funzionario riferito dai media israeliani. (Corriere del Ticino)

Il 2 settembre è la volta del primo grande sciopero nazionale dal 7 ottobre, che sta paralizzando scuole, trasporti, ospedali. L’1 settembre centinaia di migliaia di israeliani sono scesi in piazza per protestare contro il governo Netanyahu (LifeGate)

A Gerusalemme i funerali di Hersh Goldberg-Polin, pacifista ucciso da Hamas

Sciopero generale in Israele: strade bloccate e voli cancellati 02 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

La protesta fa seguito al primo sciopero generale dall'inizio del conflitto con Hamas (LAPRESSE)

durante il massacro al festival musicale del Kibbutz Re'im, nel Sud d'Israele, i cui cadaveri sono stati ritrovati nei giorni scorsi a Gaza. "Come essere umano, come padre e come presidente dello Stato di Israele - ha detto Isaac Herzog - voglio dire quanto sono dispiaciuto. (Il Sole 24 ORE)