Hertz, salta accordo con i creditori: dichiarata bancarotta in Usa e Canada

ilGiornale.it ECONOMIA

Così, come aveva anticipato il Wall Street Journal, Hertz ha avviato le pratiche burocratiche per la richiesta del Chapter 11, cioè la procedura prevista dal capitolo 11 del Bankruptcy Code statunitense che equivale alla nostra legge fallimentare.

La società ha presentato istanza di fallimento dopo il mancato accordo con i principali istituti di credito.

I creditori però, avevano chiesto un risarcimento anticipato alla società in cambio di un’ulteriore estensione delle linee di credito, ma le parti non sono giunte ad un accordo. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altri giornali

La Hertz ad aprile era già diventata insolvente, non essendo riuscita a pagare un rateo di “lease” ai propri creditori. Nel caso della Hertz la liquidazione dei debiti però sarà più complicata del solito. (Positanonews)

È vero che Hertz aveva già attraversato una pesante crisi nel 2008 ma sembrava essersi ripresa e navigare ora in buone acque, ma il lockdown è stato fatale. Il coronavirus ha praticamente azzerato la domanda del colosso dell'autonoleggio nato un secolo fa con una flotta di Model T Ford. (L'Unione Sarda.it)

Non sapere quando e in che misura riprenderanno le vendite, è stato detto, ha reso necessario il fallimento. Un altro grande colosso dichiara fallimento a causa del Coronavirus. Hertz non è di certo la prima società ad essere stata messa in ginocchio dall’emergenza Coronavirus. (Bitecoin)

In estrema sintesi nella procedura Usa: a) il debitore mantiene il possesso dei propri beni; b) i creditori non possono aggredire tali beni. Nella procedura Usa l'omologazione chiude l'iter del Chapter 11 e libera il debitore da tutti i debiti antecedenti. (Yahoo Finanza)

Da Hertz a Neiman Marcus i big dichiarano bancarotta. Anche il famoso brand di intimo Victoria’s Secret ha annunciato la chiusura di 250 negozi in Usa e Canada. (Proiezioni di Borsa)

Nel deposito del 'chapter 11' negli Stati Uniti non sono incluse le attività operative in altre aree, tra cui Europa, Australia e Nuova Zelanda. Hertz affonda a Wall Street e per le conseguenze del coronavirus presenta istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada (Il Messaggero)