Caos processo telematico, tribunali italiani in tilt

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INTERNO

Il debutto dell'app per il processo penale telematico, costata già 4,8 milioni di euro e destinata a raggiungere i 20 milioni, si è rivelato un autentico disastro. Nei tribunali di Napoli, Roma, Torino e Milano, l'applicazione ha causato disagi e rinvii, mettendo in luce le gravi criticità del sistema. L'Associazione Nazionale Magistrati aveva già lanciato l'allarme, ma i problemi riscontrati sono andati ben oltre le previsioni.

A Napoli, i magistrati hanno stilato un documento che elenca le 14 principali criticità dell'app, condiviso nelle chat tra pm e giudici. Tra i problemi segnalati, spiccano la difficoltà di accesso al sistema, la lentezza nell'elaborazione dei dati e la mancanza di integrazione con i sistemi esistenti. Questi difetti hanno portato a una paralisi delle attività giudiziarie, con conseguenze pesanti per i cittadini.

A Milano, il presidente del tribunale Fabio Roia ha deciso di sospendere l'uso dell'app almeno fino al 31 marzo, paragonando la situazione a una maratona per la quale non si è adeguatamente preparati. Anche a Roma, il sistema è stato bloccato, ma il ministero della Giustizia insiste sulla necessità di proseguire con la digitalizzazione del processo penale.

Il progetto, affidato alla Sirfin-Pa, ha sollevato numerose polemiche per i costi elevati e i risultati deludenti.