Diva Futura Recensione
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L'agenzia del sesso creata da Riccardo Schicchi negli anni '80 che ha rivoluzionato erotismo e porno nel nostro paese è al centro del secondo film di Giulia Steigerwalt. La recensione di Mauro Donzelli di Diva Futura in concorso al Festival di Venezia. Noi siamo amorali, non immorali. È il motto ripetuto più volte dal capo della compagnia del gruppo compatto e guidato da una vera pulsione rivoluzionaria: liberalizzare i costumi e l’approccio alla sessualità, meglio se guadagnandoci dei soldi e magari divertendosi. (ComingSoon.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Molto umano e poco divino, amorale mai immorale, Riccardo Schicchi, regista, fotografo e imprenditore classe 1953, ha avuto nella vita due muse, Ilona Staller e Moana Pozzi e un solo grande amore, Eva Hengher (si chiamavano vicendevolmente Orsa e Orso). (Nocturno)
Sotto la sua guida, “ragazze della porta accanto” come Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger e molte altre diventano all’improvviso dive di fama mondiale ed entrano nelle case degli italiani grazie al boom delle televisioni private e dei videoregistratori in VHS. Con la sua agenzia Diva Futura, Riccardo Schicchi rivoluziona la cultura di massa trasformando l’utopia hippy dell’amore libero in un nuovo fenomeno: il porno. (The Hot Corn Italy)
Ma è mai possibile fare racconto convenzionale anche di una figura come quella di Riccardo Schicchi? Domanda lecita di fronte a Diva Futura, secondo film da sceneggiatrice e regista per Giulia Steigerwalt, che dopo il grazioso Settembre arriva in Concorso al Festival di Venezia 2024. (My Red Carpet)
In quegli anni nasceva il poro, l’inizio di una nuova era. (MOW)
Gli Anni Ottanta e Novanta, che tornano a comunicare con un contemporaneo in cui la rivoluzione è solo teorica. La rivoluzione di Riccardo Schicchi in Diva Futura di Giulia Louise Steigerwalt. (Movieplayer)
È un film pop Diva Futura , opera seconda di Giulia Louise Steigerwalt e quarto film italiano in concorso alla Mostra di Venezia . Nessuno scandalo o provocazione nel modo in cui viene raccontata la storia di Riccardo Schicchi, re del porno in Italia negli anni '80 e '90, ma molta leggerezza e ironia. (AMICA - La rivista moda donna)