Perché sciogliere Forza Nuova è un percorso difficile

Il Sole 24 ORE INTERNO

Quali sono e strade praticabili per farlo?

Perché sciogliere Forza Nuova è un percorso difficile 12 ottobre 2021. Le violenze e l'assalto alla sede della CGIL di Roma hanno riaperto il tema tutto italiano dell'apologia del fascismo.

Ne parla Giulio Enea Vigevani, professore di Diritto Costituzionale all'Università Bicocca di Milano

E cosa racconta la storia italiana?

Il governo starebbe valutando la possibilità di sciogliere Forza Nuova, ma lo scioglimento di un partito rappresenta sempre un trauma per una democrazia. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri media

Green Pass, “livello dello scontro non si fermerà”: indagati quattro esponenti di Forza Nuova Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Cirillo e Stefano Saija sono indagati per istigazione a delinquere, aggravata dall’uso di strumenti informatici. (Fanpage.it)

Ora a questo punto noi stiamo riflettendo“, ha confermato lo stesso premier a margine della conferenza stampa sul G20. Draghi valuta lo scioglimento di Forza Nuova, cosa ne pensi? (Virgilio Notizie)

Ma il parlamento aspetta ancora di sapere dalla ministra dell’interno cosa è esattamente accaduto sabato scorso a Roma e in particolare alla Cgil. Poi arriverà la magistratura, che al momento sui fatti di Roma è ancora alle prime mosse tanto che domani ci saranno gli interrogatori per la convalida degli arresti di Fiore e altri cinque neofascisti. (Il Manifesto)

Per quello che riguarda Forza Nuova, poi, se il governo la vuole sciogliere, «lo può fare e faccia pure. Solo che i portuali – non certo affiliati di Forza Nuova – chiedono il ritiro del Green Pass (Il Riformista)

Un mese prima Castellino e i camerati di Forza Nuova avevano mostrato i muscoli in piazza del popolo a Roma violando il lockdown e scontrandosi con la polizia. Domani ha scoperto che il Saint George ha foraggiato con 33mila euro l’associazione Vicit Leo, costituita nel luglio 2020. (Domani)

A difenderli c’è il “ministro della Giustizia”, l’avvocato Carlo Taormina che già tentò di tirar fuori dai guai l’ex terrorista nero Franco Freda e che è collega di toga di un altro membro dell’“esecutivo”: Augusto Sinagra, ex legale di Licio Gelli e dei torturatori argentini del regime di Videla (nonché ex candidato di CasaPound) Il “ministro degli Esteri” è in carcere insieme al “ministro per l’Attuazione del programma”. (la Repubblica)