Perché abbiamo ricominciato a importare gas dalla Russia? O meglio, perché non abbiamo mai smesso?

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Cominciano dall’ultimo anno pre-guerra in Ucraina. Partiamo dai numeri perché con quelli non si sbaglia mai. La Russia nel 2021 fornì il 38% del nostro fabbisogno di gas: 29 miliardi di metri cubi di metano. Nel 2022, primo anno di guerra, l’Italia era riuscita a diminuire fortemente la dipendenza da Mosca ma eravamo ancora lontani dall’autosufficienza e dall’indipendenza energetica. Avevamo ridotto al 18% la quota di import russo sul totale: a fine anno 2022 pompammo circa 13-14 miliardi di metri cubi di importazione russa dal punto di accesso della rete Snam a Tarvisio, in Friuli (ne avevamo scritto qui a suo tempo). (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
Nonostante i tentativi dell’Europa di allontanarsi dal gas russo, la sicurezza energetica del Vecchio Continente resta a rischio. Ma oggi, in un contesto geopolitico ancora incerto e con la minaccia dei dazi dell’amministrazione Trump, alcuni dirigenti di grandi aziende europee tornano a considerare l’importazione di gas russo – anche da Gazprom – come un’opzione praticabile. (Europa Today)
Non tutti i Paesi dell'UE hanno le stesse opportunità di diversificare il proprio approvvigionamento di gas. Tuttavia, anche quelli che oggi dipendono maggiormente dal gas russo, in particolare Austria, Ungheria e Slovacchia, dispongono già di adeguate opzioni di approvvigionamento alternative, grazie agli ammodernamenti della rete finanziati dall'UE. (Corriere del Ticino)
Le dichiarazioni del presidente Donald Trump sulla guerra in Ucraina suonano, probabilmente, ripetitive e stantie alle orecchie americane: “Biden, Zelensky e Putin sono tutti da condannare” per il conflitto, ha scritto a due riprese Trump sul suo social Truth. (Giampiero Gramaglia – Gp News)

La Commissione Europea starebbe valutando un piano per consentire alle aziende europee di recedere dai contratti a lungo termine per l'acquisto di gas russo senza dover pagare penali a Mosca. (Milano Finanza)
Paradossi: gli Usa vogliono ripristinare il Nord Stream, la Germania frena (Analisi Difesa)
Il problema, oggi, è rappresentato dai contratti a lungo termine che legano ancora le aziende europee al gas russo, con Bruxelles che starebbe studiando delle opzioni legali che consentano a tali soggetti europei la rescissione dei contratti senza il pagamento di pesanti penali a Mosca. (QuiFinanza)