La diretta da Wall Street | Borse Usa aprono deboli in attesa dei prossimi dati macro. Cinque titoli da monitorare

La diretta da Wall Street | Borse Usa aprono deboli in attesa dei prossimi dati macro. Cinque titoli da monitorare
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Milano Finanza ECONOMIA

Wall Street apre la seduta poco mossa. Alle 14.30 il Dow Jones perde lo 0,41%, il Nasdaq guadagna lo 0,31% e lo S&P 500 perde lo 0,02%. Gli investitori attendono con ansia i report economici nei prossimi giorni sul mercato del lavoro, sull’indice dei prezzi al consumo e sull’indice dei prezzi alla produzione. Le preoccupazioni sono aumentate nel fine settimana, quando il presidente Donald Trump ha detto che i dazi potrebbero influenzare la crescita del Paese e non ha escluso la possibilità di una recessione, affermando che l’economia sta attraversando «un periodo di transizione». (Milano Finanza)

Ne parlano anche altri giornali

Dopo un'apertura in altalena Wall Street è vira in deciso calo con gli investitori che digeriscono i dazi di Donald Trump sull'acciaio e l'alluminio del Canada. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sembra che l’entusiasmo della «rivoluzione Maga» si stia un po’ spegnendo e stia cedendo alle ritorsioni dei Paesi avversari, alla sfiducia delle borse e da ultimo alla paura di una recessione, che neppure Donald Trump ha voluto escludere. (ilmessaggero.it)

Secondo Filippo Diodovich - Senior Market Strategist di IG Italia – le prospettive di medio periodo sul titolo sono ribassiste. Nel dettaglio, il derivato sul Dow Jones e quello sull’S&P500 guadagnano lo 0,1%. (SoldiOnline.it)

Allacciare le cinture

NEW YORK Mentre Donald Trump, fra annunci e ripensamenti, continua a dare segnali contrastanti, le borse mondiali rispondono con vendite massicce e crolli che non si vedevano da anni: ieri Wall Street non è riuscita a rimbalzare del tutto e ha avuto una giornata piatta di rialzi e ribassi, segno di confusione e di difficoltà nel comprendere l’azione del governo Trump che spaventa con i dazi e con l’incertezza sull’economia. (ilmessaggero.it)

Secondo McElligott, la Casa Bianca potrebbe mirare a un raffreddamento dell’economia con l’obiettivo di frenare l’inflazione, spingere la Fed a un ciclo di tagli dei tassi e, nel lungo periodo, indebolire il dollaro per favorire l’export e rilanciare la manifattura americana. (Industria Italiana)

Altro che “soft landing”, meglio allacciare le cinture di sicurezza. Una parola proibita (recessione), un rilancio sui dazi (raddoppiati contro il Canada) e Donald Trump fa tremare le Borse. (AGI - Agenzia Italia)