Chi è Julia Ducournau? Tutto sulla regista di Titane, seconda donna della storia ad aver vinto la Palma d’Oro a Cannes

Al Festival di Cannes 2021 ha vinto la Palma d’Oro per il suo Titane, la seconda donna nella storia della kermesse.

Il suo primo lungometraggio, Raw, è un vero successo.

Julia Ducournau, regista e sceneggiatrice francese, era già nota per il lungometraggio Raw.

Nell’autunno del 2019, la produzione Titane viene acquistata da Neon

Julia Ducournau: chi è, le tappe fondamentali della carriera. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Festival de Cannes (@festivaldecannes). (Cinematographe.it - FilmIsNow)

La notizia riportata su altri giornali

"Siamo al di là dei concetti di genere, è nell'amore che sentiamo chi siamo senza determinismo", ha spiegato Julia. (Yahoo Finanza)

6 del finlandese Juho Kuosmanen, adattamento del romanzo Scompartimento n. Stesso discorso per Piccolo corpo di Laura Samani, l'unico film italiano passato alla Semaine de la Critique (Popcorn TV)

Oltre a Titane, I Wonder Pictures porterà nei cinema italiani nei prossimi mesi anche Nitram e Annette, insieme a numerosi altri titoli della distribuzione bolognese presentati quest’anno sulla Croisette. (e-duesse)

Solo due registi nel palmarès erano stati già premiati in concorso: l’iraniano Asghar Farhadi ricompensato con un Grand Prix ex æquo per A Hero e il thailandese Apichatpong Weerasethakul, premio della Giuria ex æquo per Memoria . (La Gazzetta di Sondrio)

Il regista Marco Bellocchio, nella serata di chiusura ha ricevuto la ‘Palma d’onore alla carriera’, consegnatagli dall’amico Paolo Sorrentino. La kermesse, che può essere definita il festival dei record, Spike Lee il primo presidente afroamericano, la prima giuria a maggioranza femminile, tre donne e due uomini, vanta inoltre il primato di aver comunicato in anticipo il Palmarès. (Redazione AriaMediterranea)

In Francia il film è già nelle sale, in Italia è annunciato per l’autunno, distribuito da I Wonder Pictures, che ci ha visto lungo. Raw – Una Cruda Verità ha le cadenze di un body horror, in cui corpo, carne e sangue costituiscono l’architrave visiva e narrativa di una storia che segue il progressivo inabissarsi in pulsioni sempre più angoscianti. (OptiMagazine)