Corea del Nord, Kim vieta jeans attillati piercing e film stranieri: "Simboli della cultura capitalista"

Il Quotidiano Italiano - Nazionale ESTERI

In Corea del Nord è stata adottata una misura protettiva per evitare “la rovina”.

Questo però a quanto pare non basta perché secondo Kim “ è necessario fare di più per impedire alla cultura capitalista di conquistare il Paese.”

Banditi i piercing, ritenuti simbolo dello “stile di vita capitalista”.

Alcuni dizionari ci rimandano a parole che assomigliano a prigioniero.

È la guerra a slang, jeans attillati, tagli di capelli e film stranieri, in particolare le soap opera sudcoreane: è stata infatti varata di recente una legge per neutralizzare le minacce del “pensiero reazionario”. (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

La notizia riportata su altri media

Kim Jong-un dichiara guerra a ogni forma di influenza straniera e nel paese finiscono nel mirino anche jeans, abiti, film, modi di parlare che non sono ‘nazionali’, tutti “veleni pericolosi”. E ora, racconta la Bbc, chiunque viene sorpreso con grandi quantità di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone rischia fino alla pena di morte. (LiberoReporter)

In particolare chiunque venga trovato con grandi quantitativi di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone è passibile della pena di morte. D’altronde l’informazione in Corea del Nord è gestita da televisioni controllate dallo Stato che informano i cittadini sulle decisioni adottate dagli esponenti politici. (News24web)

E ora, racconta la Bbc, chiunque viene sorpreso con grandi quantità di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone rischia fino alla pena di morte. Kim Jong-un dichiara guerra a ogni forma di influenza straniera e nel paese finiscono nel mirino anche jeans, abiti, film, modi di parlare che non sono ‘nazionali’, tutti “veleni pericolosi”. (Il Faro online)

im Jongun è riapparso in pubblico dopo 29 giorni alla riunione del politburo tenuta la scorsa settimana, sollecitando una riunione "urgente" del plenum, la terza del 2021, allo scopo di affrontare "i problemi urgenti" che il Paese deve affrontare nell'era della pandemia. (RagusaNews)

E ora, racconta la Bbc, chiunque viene sorpreso con grandi quantità di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone rischia fino alla pena di morte. Kim Jong-un dichiara guerra a ogni forma di influenza straniera e nel paese finiscono nel mirino anche jeans, abiti, film, modi di parlare che non sono nazionali, tutti "veleni pericolosi". (Metro)

Il politburo ha anche parlato della “riorganizzazione strutturale dei dipartimenti del Comitato centrale del partito”, ha precisato la Kcna. (la voce d'italia)