Putin ha trasformato il “Giorno della Vittoria” contro Hitler nell’ennesima bestemmia contro la libertà: il giorno della Vergogna Russa

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È il 9 maggio. L’Europa celebra la sua festa, ricordando il giorno in cui, dopo le macerie della Seconda guerra mondiale, scelse la via dell’unità, della pace e della democrazia. Le piazze italiane appaiono tranquille, forse pure troppo, vista la ricorrenza. Ma in alcuni angoli iniziano a radunarsi piccoli gruppi. Sembrano riuniti per commemorare qualcosa, forse un anniversario storico. Celebrano l’Europa? Non sembra. (Il Riformista)
Se ne è parlato anche su altri giornali
PRIMO TEMPO – Nella trentacinquesima giornata del campionato croato la Dinamo Zagabria accoglie in casa lo Slaven Belupo, che occupa la quinta posizione in classifica. La squadra di Fabio Cannavaro, che invece è al secondo posto, sblocca la gara prima del ventesimo e poi stordisce gli avversari prima della fine del primo tempo. (Inter-News)
Una Dinamo spenta e poco motivata va vicina a prendersi l’ennesimo ventello, perde anche l’ultima ininfluente partita sul neutro di Verona per 92-76 contro la Pallacanestro Trieste e certifica con i numeri la sua peggior stagione da quando milita in serie A (18 sconfitte). (SARdies.it)
Petar Sucic continua a rendersi protagonista con la Dinamo Zagabria. Per il futuro centrocampista dell’Inter arriva un gol nella sfida con lo Slaven Belupo. (Inter-News)

Gol Sucic, realizza una bellissima rete ed esulta nuovamente alla CR7: i tifosi dell’Inter sognano in attesa di vederlo all’opera! – VIDEO (InterNews24.com)
In questo quadro poco rassicurante, ha suscitato triste contrasto vedere il capo di un governo europeo, lo slovacco Robert Fico, sfilare a fianco di Putin e chinarsi con gli autocrati alleati della Russia dinanzi al monumento al milite ignoto sovietico. (Corriere del Ticino)
Sono 12, su 29 totali, le delegazioni africane arrivate a Mosca: la Russia ha più volte rivendicato il suo ruolo di sostegno ai popoli africani a ricostruire le loro economie e rafforzare i loro stati per prevenire guerre, ricordando il contributo sovietico durante la stagione delle indipendenze, tra gli anni Sessanta e Ottanta, che oggi si traduce nella disponibilità russa a sviluppare un’identità panafricana. (Il Manifesto)