Fecondazione assistita per donne single: le storie di Evita e di Serena e la decisione della Consulta

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Ad avere un figlio pensa da tempo, Evita. Ha un lavoro stabile, se lo può permettere da tutti i punti di vista. Ma è single, e per questo, quando ha chiesto di accedere alle tecniche per la procreazione medicalmente assistita in un centro in Toscana, si è vista respingere la richiesta. La legge che glielo vieta è sempre quella, la legge 40, che permette solo alle coppie formate da maggiorenni eterosessuali, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, di accedere alla fecondazione assistita (Io Donna)
Ne parlano anche altre fonti
È conforme alla nostra Carta costituzionale il divieto – imposto dalla legge 40 del 2024 – che una donna single possa accedere alla Procreazione medicalmente assistita? È quanto discusso in Corte costituzionale nell'udienza pubblica dell'11 marzo, su impulso del Tribunale di Firenze e con un’istanza fatta propria dell’Associazione Luca Coscioni. (Avvenire)
Facile, no? Ma ieri finalmente la questione è arrivata davanti alla Corte costituzionale che ne ha discusso in udienza pubblica, relatrice la giudice Emanuela Navarretta. Per diventare madri con la fecondazione artificiale bisogna attrezzarsi per andare in Spagna, o in Francia, Gran Bretagna, Belgio, Svezia, Finlandia, Danimarca. (il manifesto)
Si è tenuta ieri a Roma l'udienza pubblica davanti alla Corte costituzionale sul divieto di accesso alle tecniche di fecondazione assistita per le donne singole e per coppie dello stesso sesso. La sentenza dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. (Fanpage.it)

Una donna, il desiderio di maternità e una legge che la esclude: nell’aula della Corte costituzionale si discute una questione che potrebbe ridisegnare il panorama dei diritti riproduttivi in Italia. Al centro del dibattito c’è il divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita (Pma) per le donne single, sancito dall’articolo 5 della legge 40 del 2004. (Demografica | Adnkronos)
Così, dopo aver fatto ricorso, ora la sua speranza è nel verdetto che dovrà esprimere la Consulta . Voleva accedere alla procreazione medicalmente assistita in un centro toscano, ma non le è stato possibile, di fronte allo scoglio dell’articolo 5 della legge 40, che prevede che possano accedere a queste tecniche solo le coppie di sesso diverso, stabilmente conviventi o sposate. (Il Fatto Quotidiano)
«Che colpa ho se le mie relazioni non sono andate bene? Se gli uomini di cui mi sono innamorata non volevano figli? Nel frattempo sono arrivata a quarantatré anni e il mio tempo per diventare madre, genitore, sta scadendo. (La Stampa)