Come i leader delle big tech cercano di influenzare Trump sui dazi da dietro le quinte

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Se avete fatto un giro su X o Bluesky la scorsa settimana, probabilmente siete stati travolti dalla valanga di post sui dazi di Trump e sul crollo delle borse. E se seguite l'industria tecnologica da vicino, probabilmente avrete notato anche chi non ha postato niente sull'argomento: molti dei fondatori e amministratori delegati del settore tecnologico che erano in prima fila il giorno dell'insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti (Wired)
La notizia riportata su altri giornali
In verità il segretario al commercio, Howard Lutnick, ha precisato che l’esenzione è solamente temporanea perché questi prodotti saranno probabilmente soggetti a “dazi specifici e settoriali” che entreranno in vigore “fra un mese o due”. (Il Sole 24 ORE)
sat/red 16-Apr-25 09:58 Foto IPA Agency - . (La Provincia di Cremona)
"Nessuna eccezione è stata annunciata venerdì. I chip saranno valutati nell'ambito delle indagini sui dazi per la sicurezza nazionale". (Il Messaggero)

Questa indagine includerà sia i prodotti farmaceutici finiti che i principi attivi, nonché altri prodotti derivati. L'industria farmaceutica ha sostenuto che le tariffe potrebbero aumentare la possibilità di carenze e ridurre l'accesso per i pazienti. (Quotidiano Sanità)
I prodotti di elettronica di consumo come l’iPhone saranno più cari per colpa dei dazi: il rischio c’è ancora, nel turbinio di notizie contraddittorie di queste ore. (Agenda Digitale)
«Vi risponderò lunedì e saremo molto specifici». Il presidente statunitense ha più volte paventato la possibilità di imporre tariffe sui chip ma finora non è mai intervenuto. L'amministrazione Trump ha dichiarato che avrebbe escluso i prodotti elettronici come smartphone e laptop dalle tariffe reciproche, una mossa che potrebbe aiutare a mantenere bassi i prezzi dei prodotti elettronici di consumo più diffusi, solitamente non prodotti negli Stati Uniti (Corriere della Sera)