Omicron, i positivi per quanti giorni possono contagiare? La differenza con Delta e la carica virale

ilmessaggero.it SALUTE

«Noi dobbiamo essere consci che in questo momento abbiamo 2 milioni di infetti bloccati - mette in guardia Signorelli - I servizi essenziali sono in crisi

Al di là delle quarantene, è dunque un ragione in più per essere molto cauti nell’evitare assembramenti.

Secondo i ricercatori dell’Università di Exeter, infatti, alcuni soggetti positivi possono essere infettivi anche dopo 10 giorni.

Ma la questione della carica virale potenzialmente infettante resta ancora oggi di primaria importanza per capire come limitare la circolazione del sars cov 2. (ilmessaggero.it)

Su altre fonti

Cinque i sintomi principali della variante Omicron. Secondo la ricerca sarebbero cinque i sintomi principali: naso che cola, mal di testa, senso di affaticamento, starnuti e mal di gola. I sintomi di Omicron diversi da quelli dela variante Delta. (Gazzetta del Sud)

Sintomi più da Omicron sono anche febbre, tosse, diarrea e dolori muscolari, laddove coloro che se la vedono con Delta soffrono di irritazione agli occhi, raffreddore, perdita di appetito e respiro corto. (ilGiornale.it)

Secondo l’Iss è “probabile che con l’aumento della circolazione di Omicron il rischio di reinfezione possa aumentare, come riportato da un recente studio pubblicato nel Regno Unito dall’Imperial College”. (Salernonotizie.it)

Ansa. In tutte le sue varianti, il coronavirus in alcuni casi colpisce con forza i contagiati – i numeri di ricoveri e decessi causati dall’infezione in tutto il mondo non lasciano spazio a dubbi -, in altri è invece un’infezione in apparenza invisibile. (Sky Tg24 )

Le sudorazioni notturne sono episodi ripetuti di sudorazione estrema che possono inzuppare gli indumenti da notte o la biancheria da letto e sono correlati a una condizione medica o malattia sottostante. (dedalomultimedia.it)

Una ricerca ponderosissima rilasciata dal sistema sanitario britannico (UK Health Security Agency) e basata sull’osservazione di 180mila casi di Omicron e di 88mila casi di Delta, evidenzia che i pazienti colpiti dalla nuova variante rispetto e quelli incappati in Delta accusano sintomi diversi. (la VOCE del TRENTINO)