Mediobanca sfiora il miliardo di utili mentre Mps avanza su Banca Generali, Panasonic taglia 10mila posti




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Redazione Economia
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Le banche dominano la scena a Piazza Affari, con Mediobanca che, nei primi nove mesi dell’esercizio, ha sfiorato il miliardo di euro di utile, confermando la solidità del suo modello di private investment banking. I ricavi, cresciuti in ogni linea di business, hanno beneficiato della ripresa dei volumi e della tenuta dei rendimenti, mentre il margine di interesse ha mostrato una resilienza che pochi si aspettavano in un contesto ancora incerto. Alberto Nagel, amministratore delegato dell’istituto di piazzetta Cuccia, ha ribadito che le piattaforme fisiche e digitali sono state ulteriormente potenziate, consolidando una strategia che punta a espandere l’offerta di servizi.
Nonostante i risultati positivi, però, lo scontro con Monte dei Paschi di Siena rimane acceso. Mps, che ha superato le attese nel primo trimestre, ha confermato l’intenzione di procedere con l’offerta su Mediobanca, mentre quest’ultima continua a criticare apertamente l’operazione, definendola inferiore alla creazione di valore che deriverebbe dall’acquisizione di Banca Generali. "Con questa operazione andremo ad avere una creazione di valore nettamente superiore all’alternativa che c’è sul mercato", ha dichiarato Nagel, sottolineando la preferenza per l’ops su Generali, per la quale sono già stati nominati gli advisor.
Intanto, mentre i due istituti si affrontano a colpi di dichiarazioni e mosse strategiche, i mercati reagiscono: le azioni di Mediobanca hanno guadagnato quasi il 2,5% in Borsa, con un trend che, nel breve periodo, vede il titolo rafforzarsi, nonostante le resistenze tecniche intorno ai 19,92 euro.
Oltreconfine, la tedesca Commerzbank ha chiuso il primo trimestre con gli utili più alti dal 2011, segnando una ripresa che sembra consolidarsi dopo anni di ristrutturazioni. Ma la notizia che ha attirato l’attenzione globale arriva dal Giappone, dove Panasonic ha annunciato un maxi-piano di licenziamenti: 10mila posti di lavoro tagliati in tutto il mondo, una mossa drastica che riflette le difficoltà del settore tech in un mercato sempre più competitivo.