Donne coraggiose dietro il lieto fine della vicenda di Cecilia Sala
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Il film: «La reporter e la premier» ricco di suspense con lieto fine. Le scene girate nel carcere di Evin di Teheran e quelle conclusive all’aeroporto di Ciampino, a Roma. Con due protagoniste, Cecilia Sala, la reporter italiana arrestata ingiustamente e Giorgia Meloni, presidente del consiglio, il cui impegno per liberarla ha portato il New York Times a dire che «ha premuto in modo aggressivo» su Donald Trump (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Se ne è parlato anche su altri media
Salvare prima le persone, ad ogni costo. Che i diritti umani siano una questione pre-politica, ovvero vengano prima di tutto, è la convinzione di un folto gruppo di persone sparse nel mondo. Salvare le persone, prima di tutto, e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – più o meno in concerto con i suoi ministri – l’ha fatto. (left)
8) “Quello è il sindaco di Roma: ha chiesto se vai a fare un selfie con lui davanti a un cantiere del tram”. 10) Purtroppo il suo bagaglio lo gestisce Ita: attualmente è in Uganda. (La Stampa)
“In silenzio, evitando dichiarazioni e riflettori, il governo Meloni ha lavorato giorno e notte per riportare a casa Cecilia Sala. Missione compiuta grazie alla concretezza, alla serietà e alle capacità relazionali che fin dal primo giorno hanno contraddistinto la politica del nostro Presidente Giorgia Meloni”. (altovicentinonline.it)
E adesso cosa c’è da attendersi? Quel clima solidale, quasi di unità nazionale, sbocciato nelle ore del ritorno di Cecilia Sala, ha qualche probabilità di sopravvivere? Di fronte a questa domanda, la risposta corrente sui canali “social” ormai pervasivi è all’incirca: ma davvero qualcuno pensa di resuscitare la vecchia solidarietà nazionale? Non sapete che è passata tanta acqua sotto i ponti e ch… (la Repubblica)
D’altronde, mentre la premier metteva a frutto i suoi rapporti eccellenti con gli Stati Uniti, peraltro in tempi assai rapidi per le logiche della diplomazia internazionale e in una fase di transizione con un Governo esautorato dai suoi poteri e con un altro solo in procinto di acquisire il comando, e al contempo dava sfoggio di arte diplomatica con un Paese come l’Iran all’interno di uno scacchiere mediorientale che definire complesso è, più o meno, un eufemismo, ecco, mentre la Meloni faceva tutto questo ottenendo il ritorno in Italia e alla vita di Cecilia Sala, la sinistra, nelle sue varie declinazioni, è sembrata vieppiù interessata ad affrontare questioni che appaiono sospese tra il nonsense e l’anacronismo allo stato puro. (L'Opinione)
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