Aiuti di Stato sui prestiti bancari, FABI: 311 miliardi tra garanzie pubbliche e rate sospese

ilmessaggero.it ECONOMIA

(Teleborsa) - In totale 311 miliardi di euro, così ripartiti: circa 60 miliardi di moratorie ancora attive, a fronte di 500mila sospensioni accordate, tre milioni di richieste di finanziamenti presentate, più di 220 miliardi di prestiti garantiti da Mediocredito Centrale e 31 miliardi quelli erogati attraverso Sace.

È il bilancio, aggiornato allo scorso 6 gennaio, del sostegno che il settore bancario, con il supporto dello Stato, in termini di garanzie, ha assicurato alle imprese e alle famiglie italiane. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

È quanto emerge da una analisi della Fabi. Sono 311 miliardi gli aiuti pubblici ai prestiti bancari per fronteggiare la pandemia. (AbruzzoLive)

Mentre in favore della Campania è stato erogato il picco di finanziamenti di tale classe monetaria, il 6,5% pari a circa 13 miliardi di euro Analizzando le operazioni di importo superiori a 30 mila euro, il Molise e la Basilicata sono le regioni con le percentuali più basse di aiuti pubblici ma anche con il numero inferiore di richieste. (Milano Finanza)

È quanto emerge da una analisi della Fabi. Condivido in pieno, pertanto, l’appello rivolto al governo italiano dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli“, afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni (Info Media News)

La quota residuale del 10% è andata invece a favore di operazioni di importo inferiore a 30.000 euro. Con 2.578.052 domande presentate, per un importo globale di circa 221 miliardi, il dettaglio degli aiuti sotto forma di prestiti garanzia si presenta così distribuito: (Wall Street Italia)

Emerge un quadro allarmante dalla "Mappa degli aiuti di Stato sui prestiti bancari" realizzata dalla Fabi. (La Stampa)

– Due anni fa pochi avrebbero pensato che il Coronavirus sarebbe durato più di qualche mese. Perfino due mesi fa, quando il governo Draghi delineò la manovra 2022, l’Italia e il mondo ignoravano la variante Omicron e l’inflazione sembrava passeggera. (La Repubblica)