Davanti spiccano le solite note, da Panda a Sandero, in un mercato di gennaio che inizia in salita

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Il 2025 si è aperto con una nota negativa per il mercato automobilistico, registrando a gennaio un calo del 5,9% nelle immatricolazioni in Italia rispetto allo stesso periodo del 2024, con un totale di 133.692 vetture immatricolate. Questo dato, combinato con un contesto economico ancora instabile e i risultati del 2024 non soddisfacenti, lascia presagire un’annata difficile, con una previsione di 1.550.000 immatricolazioni, lo 0,6% in meno rispetto ai dodici mesi appena archiviati. (il Giornale)
Ne parlano anche altri media
Secondo i dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, gennaio ha totalizzato 133.692 immatricolazioni di autovetture, segnando un -5,8% rispetto alle 142.010 registrate a gennaio dello scorso anno. (Borderline24.com)
Le previsioni per l'anno in corso non sono buone, con un mercato che secondo UNRAE sarà sostanzialmente stagnante, con una previsione di 1.550.000 immatricolazioni, circa 9.000 in meno (-0,6%) rispetto al 2024. (HDmotori)
Secondo i dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, gennaio ha totalizzato 133.692 immatricolazioni di autovetture, segnando un -5,8% rispetto alle 142.010 registrate a gennaio dello scorso anno. (DM - Distribuzione Moderna)

Le auto diesel continuano a perdere quote di mercato in Italia. A gennaio 2025 sono state immatricolate 12.572 unità contro le 22.701 di gennaio 2024. Si tratta di una perdita dei volumi del 44,6% e di un market share nel mese del 9,3%. (HDmotori)
A gennaio 2025 in Italia sono state immatricolate 133.692 auto, rispetto alle 142.010 dello stesso mese dell’anno scorso, con una diminuzione del 5,86%. Chi sperava in un risultato migliore ha dovuto fare i conti con la realtà. (TRUENUMBERS)
E le previsioni per l’intero 2025 non sono migliori: secondo l’Unrae, le vendite si fermeranno a quota 1.550.000 unità, ovvero circa 9.000 auto in meno (-0,6%) rispetto al 2024. Il mercato dell’auto sta affrontando una profonda crisi. (Italia Oggi)