Vaccino AstraZeneca, ecco perché potrebbe essere meglio aspettare tre mesi per la seconda dose

la Repubblica ECONOMIA

L’efficacia del vaccino, con l’attesa lunga, passa all’81% rispetto al 55% di un richiamo effettuato a 6 settimane dalla prima dose.

“Se invece dopo la prima dose di AstraZeneca si sviluppa una reazione del sistema immunitario contro l’adenovirus, è meglio attendere tre mesi e aspettare che gli anticorpi svaniscano, prima di somministrare la seconda dose”.

Il russo Sputnik tenta di aggirare il problema usando due adenovirus diversi per prima e seconda dose: uno di scimpanzé e uno umano. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“Vogliamo ribadire che AstraZeneca si è impegnata a fornire dosi esclusivamente a governi o organizzazioni governative -sottolinea- e non vi è alcuna fornitura, vendita o distribuzione del vaccino al settore privato. (Il Domani d'Italia)

L'Università di Oxford ha imposto l'idea che il vaccino è veramente un bene comune. Ho il sospetto che questo vaccino dia fastidio perché costa troppo poco. (Corriere dello Sport.it)

C’è stata una riduzione, per ora siamo ancora ad un passo abbastanza lento per quello che riguarda la somministrazione con questo vaccino. Dal Lazio l’assessore D’Amato attacca: «Mi domando come si possano conciliare le presunte offerte di mediatori, proposte ad alcune regioni su mercati paralleli per il vaccino AstraZeneca, con l’acclarata riduzione?». (Il Gazzettino)

Lo dice a LaPresse Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi Milano, 25 feb. (LaPresse)

Secondo il contratto di AstraZeneca con l'UE, l'azienda si era impegnata a fornire 180 milioni di dosi ai 27 paesi nel secondo trimestre, aggiunge il sito di Reuters. straZeneca prevede di fornire meno della metà delle dosi di vaccino anti-Covid all'Unione europea rispetto al contratto nel secondo trimestre. (Ticinonline)

E riduce la quantità di vaccino AstraZeneca tenuto precauzionalmente ferma per scorta, nonostante l’annuncio dell’azienda di un taglio nella fornitura all’Italia. Richiesta motivata dall’andamento epidemiologico che ha visto un considerevole aumento della circolazione del virus, soprattutto in provincia di Perugia (TuttOggi)