Le condizioni di detenzione della giornalista Cecilia Sala in Iran sono durissime
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Nella cella di Cecilia Sala in Iran manca perfino il letto e le hanno sequestrato gli occhiali. La sua detenzione è legata all’arresto in Italia del ricercatore Mohammed Abedini. Il 2024 si è chiuso con 122 giornalisti uccisi e 516 in prigione, tra cui l’italiana Cecilia Sala. Sala si trova nel carcere di Evin, in Iran, dal 19 dicembre e le sue condizioni di detenzione sono molto dure. L’arresto non è legato alla sua professione ma alla sua nazionalità, dopo l’arresto in Italia di un ricercatore iraniano. (LifeGate)
Se ne è parlato anche su altre testate
«Cecilia Sala è stata presa di mira per essere utilizzata come ”merce di scambio”, una strategia comune del regime iraniano per ottenere la liberazione di detenuti arrestati all’estero. Così l’attivista iraniana per i diritti umani, Sara Shams, ha commentato all’Adnkronos il caso di Cecilia Sala, giornalista italiana detenuta in Iran, descrivendo il sistema oppressivo che schiaccia ogni tentativo di libertà. (Il Dubbio)
Cecilia Sala torturata due volte (Today.it)
Le condizioni degradanti e pericolose in cui è detenuta Cecilia nel carcere di Evin a Teheran sono persino peggiori di quelle che ho vissuto a Budapest. Ilaria Salis senza ritegno verga un tweet per iniziare il nuovo anno con un delirante paragone tra la sua detenzione e quella di Cecilia Sala. (Secolo d'Italia)
«Lo spazio vuoto al posto del disegno resta un’immagine altrettanto potente che ognuno può riempire di significato». La nuova opera L’autore, come spiega a La Stampa, è tornato sul luogo dell’accaduto, non per ridisegnare la giornalista arrestata in Iran, ma per portare un quadro vuoto che non dimenticasse quanto è accaduto negli scorsi giorni: «Se un disegno può ancora far rumore vuol dire che, in fin dei conti, non tutto è perduto – sottolinea –. (La Stampa)
Negoziare senza esitazioni perché «la vita di Cecilia Sala vale qualsiasi compromesso» ma nella consapevolezza che «qualsiasi concessione alla teocrazia sciita sarà usata contro di noi»: il pianista iraniano naturalizzato italiano Ramin Bahrami usa toni forti, dissonanti rispetto al tocco armonico delle dita sulla tastiera. (La Stampa)
Cecilia Sala, ambasciatrice italiana ricevuta al Ministero degli Esteri iraniano 03 gennaio 2025 (Il Sole 24 ORE)