Più che un nuovo Commonwealth, un fronte di falchi anti-Putin. Così Johnson vuole dare una scossa all'Europa

L'HuffPost ESTERI

È in questo contesto che avrebbe preso forma la proposta fatta all’Ucraina dal primo ministro britannico Boris Johnson in occasione della sua visita a Kiev il 9 aprile scorso.

A rivelarla è stato il Corriere della Sera, citando “alcune persone a conoscenza dei colloqui e presenti in questi giorni al World Economic Forum di Davos”

La Russia avanza, l’Ucraina arretra e chiede più impegno all’Europa. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre fonti

Cercano una breccia tra Paesi che si sentono più tutelati dagli Usa che dalla Ue, offrono l’ombrello nucleare a Svezia e Finlandia. Entrarono Austria, Danimarca, Portogallo, Svezia e gli unici due Stati di quel gruppo originario che ne fanno ancora parte poiché restano fuori dalla Ue: Svizzera e Norvegia. (Corriere della Sera)

Il primo ministro britannico Boris Johnson. Martedì a Davos era prevista la serata di più alto profilo per l’Europa. Dalla visita del premier di Londra a Kiev i colloqui sarebbero continuati e il corteggiamento britannico verso l’Ucraina si starebbe facendo sempre più pressante e circostanziato. (Corriere della Sera)

Scatta la gara a ricostruire l’Ucraina: Boris Johnson “prenota” Kiev. Zelensky propone di affidare una regione a ogni Stato europeo: un affare da 500 miliardi che può rilanciare l’economia continentale. (La Stampa)

Un cuneo a Est dell’Unione Europea capace di rappresentare una pistola puntata contro Mosca, certificandone il contenimento. E Johnson ne è ben conscio, scegliendo di puntare su quei Paesi che, giocoforza, saranno in futuro in polemica con Bruxelles per le linee restie sullo zelo antirusso (InsideOver)