Lavoro, l'occupazione sale ancora. A luglio +62,3%, giù la disoccupazione a 6,5%
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Buone notizie per il mercato del lavoro. A luglio, l'occupazione è aumentata dello 0,2%, ovvero più 56 mila unità, soprattutto tra donne, lavoratori autonomi e in quasi tutte le fasce d'età, tranne i 25-34enni. Il tasso di occupazione è cresciuto al 62,3%. Contemporaneamente, il numero di disoccupati è diminuito del 6,1%, un totale di 107 mila unità, facendo scendere il tasso di disoccupazione al 6,5% e quello giovanile al 20,8%. (il Giornale)
La notizia riportata su altri media
A luglio, su base mensile, aumentano gli occupati (+56mila). (Il Difforme)
Che in Italia il tasso di disoccupazione potesse calare ai minimi storici da 16 anni mentre in Germania dal 2022 crescesse di un punto, pur restando molto al di sotto del nostro, sembrava a dir poco improbabile solo pochi anni fa. (ilmattino.it)
Rispetto al mese precedente, il tasso di occupazione cresce fino al 62,3%, quello di disoccupazione scende al 6,5% e il tasso di inattività sale al 33,3%. Scopriamo insieme qual è la situazione registrata dall’ISTAT sull’occupazione in Italia a Luglio 2024 e cosa emerge dall’analisi del mercato del lavoro. (Ti Consiglio)
Già il 2023 vedeva +437 mila occupati permanenti e in questo caso resta forte la spinta dell’occupazione stabile. L’on Gambino eurodeputato e vice coordinatore della Campania di Fratelli d’Italia con estrema soddisfazione ricorda che l’ occupazione in Italia raggiunge un aumento record pari a +56 mila occupati. (Agenda Politica)
Riferisce 'Il Corriere della Sera' - il numero delle persone che lavorano supera i 24 milioni e il tasso di occupazione segna il record del 62,3% (+1% nell’ultimo anno). Il tutto mentre la disoccupazione scende al 6,5%, il livello più basso dal marzo 2008. (Adnkronos)
Dopo il dato registrato a giugno scorso (+0,1%, pari a +25mila unità su base mensile), quello di luglio è il secondo mese consecutivo nel quale si vede una crescita del lavoro, in particolare per i professionisti autonomi, che raggiungono i 5 milioni 233mila e le donne. (Avvenire)