Borse in bilico tra dazi e dati economici, Milano resiste





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Piazza Affari, nonostante un contesto internazionale segnato da tensioni commerciali e incertezze, mantiene una posizione stabile, distanziandosi dal trend moderatamente rialzista che caratterizza altri mercati europei. Il FTSE MIB, dopo aver consolidato i livelli precedenti, si attesta a +113 punti, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,52%. Tra i settori che spiccano per performance positiva a Milano c’è quello automotive, che registra un +2,19%, mentre tra i più negativi si segnala un comparto che cede l’1,99%.
La giornata di Borsa, tuttavia, non è priva di ombre. Prysmian, ad esempio, perde il 2,8%, e Campari si attesta in negativo con un -1,99%, pagando una certa esposizione ai venti contrari che soffiano sui mercati. Intanto, l’attenzione degli investitori si sposta verso gli Stati Uniti, dove domani pomeriggio sono attesi due importanti annunci: i dati sugli occupati ADP e l’indice ISM non manifatturiero, indicatori che potrebbero influenzare ulteriormente gli equilibri già precari.
Wall Street, intanto, apre la seduta in modo contrastato. Alle 15:30, il Dow Jones cede lo 0,1%, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq salgono rispettivamente dello 0,1% e dello 0,3%. I futures, che avevano inizialmente segnato un aumento per S&P 500 e Nasdaq, lasciano spazio a un clima di attesa, mentre il Dow Jones scivola in territorio negativo. La cautela degli investitori è legata alle recenti mosse della Cina, che ha risposto ai dazi imposti dal presidente Donald Trump con misure tariffarie sui beni statunitensi. I dazi americani su Pechino, entrati in vigore il 4 febbraio, hanno scatenato una reazione a catena, mentre Messico e Canada, pur coinvolti nelle misure, hanno ottenuto una sospensione di 30 giorni.
In Europa, il clima non è meno incerto. L’indice Stoxx Europe 600, intorno a metà seduta, rimane invariato, mentre le principali piazze finanziarie oscillano tra guadagni e perdite. Londra cede lo 0,18%, Parigi guadagna lo 0,29%, Francoforte oscilla sulla parità (+0,05%), e Madrid segna un +0,8%. Milano, dopo un avvio incerto, torna in rialzo dello 0,12%, dimostrando una certa resilienza nonostante le pressioni esterne.
Le tensioni commerciali, che continuano a pesare sui mercati, mettono in secondo piano le relazioni positive sugli utili di alcune aziende. Tra i titoli da monitorare, Alphabet, PayPal, Pfizer e Spotify attirano l’attenzione degli analisti, mentre il futuro delle trattative tra Stati Uniti e Cina rimane incerto. Donald Trump, con la sua politica protezionista, ha scatenato reazioni a catena sui mercati azionari e valutari, ma la sospensione temporanea delle tariffe su Canada e Messico lascia aperte domande sulle prossime mosse.