La vera sfida alle élite
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Per noi europei fare i conti con Trump non significa solo renderci conto della frattura che egli ha creato nella politica estera americana e nei rapporti tra noi e gli Usa. Deve significare anche capire perché Trump ha vinto, perché una maggioranza di americani si è riconosciuta nel suo programma che ai loro occhi, alla fine, non consisteva altro che in un punto: contrastare l’orientamento progressista che negli ultimi due/tre decenni ha radicalmente mutato il volto ideologico-culturale della società americana e insieme delle nostre. (Corriere della Sera)
Su altri media
Rimpiangono, costoro, lo stile più sobrio di alcuni precedenti presidenti Usa. Di Clinton e Obama, per esempio, e alcuni rimpiangono pure Joe Biden scordando i suoi molti insuccessi in politica estera. (Nicola Porro)
Chi sono i Maga boys (o “maghist”, contrazione di Maga purist) stile Steve Bannon? In sintesi, sono coloro che credono nel miracolo del melting pot sotto l’egida secolare della bandiera stars & stripes, in ragione della quale si richiama all’inedita alleanza tra la vecchia working class bianca dei forgotten people, e quella multirazziale dei nuovi lavoratori immigrati regolari. (L'Opinione)
Minuti per la lettura Distacco da alleanza atlantica e organismi internazionali: l’ideale di governo Usa e il futuro Ue; il disimpegno verso l’Occidente realizzato in nome dell’America first (Quotidiano del Sud)
Con dazi e dossier ucraino, gli Stati Uniti dimostrano di volersi sganciare dagli impegni in Europa, ma soprattutto che Bruxelles non è ancora pronta ad andare da sola (il Giornale)
Le sue analisi sono apparse anche su Financial … “La strada che si prospetta davanti a noi è difficile, ma la diplomazia deve continuare”. (Il Fatto Quotidiano)
Zelensky no. Con noi cominci ad avere le carte», gli ha detto nel famoso scontro dello Studio Ovale. (Corriere della Sera)