Neonata rapita, Moses Omogo: «Pensavo mi accusassero perché nero. Rosa Vespa? Le chiederò perché tutte queste bugie, ma la perdonerò»
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«Quando ho visto il video ho pensato che stessero accusando me perché sono di colore, il solito razzismo. Ma io ero lì per portare a casa mio figlio», dice Moses Omogo, operaio di 43 anni e marito di Rosa Vespa, la donna che il 21 gennaio ha rapito la neonata Sofia dalla clinica Sacro Cuore a Cosenza. L'uomo è stato scarcerato dopo quattro giorni e, a Repubblica, ha continuato a ribadire la sua innocenza: «Sono un essere umano e perdonerò Rosa, non sono il diavolo». (leggo.it)
Ne parlano anche altre testate
“Non abbiamo figli, ma non siamo così disperati”, queste le prime parole che Acqua Moses spende nel suo primo intervento pubblico dopo l’arresto della moglie Rosa Vespa, in carcere per il rapimento della piccola Sofia a Cosenza (Virgilio Notizie)
Nessuno si era accorto di nulla, non il marito che pure la vedeva svestita, né la sorella che le aveva disegnato la pancia. (il Giornale)
Proseguono le indagini sul rapimento della piccola Sofia, la neonata di appena un giorno portata via una settimana fa dalla clinica «Sacro Cuore» di Cosenza per essere ritrovata poche ore dopo dalla Polizia. (Gazzetta del Sud - Edizione Cosenza)
La criminologa, ospite della trasmissione Zona Bianca, ha manifestato tutti i suoi dubbi sulla ricostruzione fatta finora di quanto accaduto, della realizzazione del piano folle di Rosa Vespa disposta a tutto pur di diventare madre, persino rapire una neonata fingendo con partenti e conoscenti che fosse figlio suo. (MOW)
Advertisement «La fiducia negli inquirenti è massima – ha spiegato l’avvocato Penna evidenziando che – la nostra attività è di supporto e affiancamento rispetto a quella svolta dal pubblico ministero ed eventualmente di integrazione ad essa. (Quotidiano online)
"Solo tante cose belle per Anselmo" dichiarava la coppia nella festicciola in casa per l'arrivo del nuovo nato che in realtà era la bimba rapita in clinica a Cosenza. (Fanpage.it)