Lo Spi Cgil ricorda gli 80 anni dalla fine della guerra: "La pace nasce dalle persone"

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ESTERI

Mentre in tutto l’Occidente si celebrano gli ottant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, lo Spi Cgil Toscana ha scelto di concentrarsi non sulle parate militari, ma sul valore della memoria collettiva e della coscienza civile. "Qui non sfilano armate, ma persone", ha sottolineato il sindacato durante il convegno "La guerra è finita. Riflessioni in un mondo in conflitto", tenutosi a Scandicci il 9 maggio. Un evento organizzato insieme all’Istituto Storico Toscano della Resistenza, con il patrocinio della Regione Toscana e dei Comuni di Firenze e Scandicci, oltre al contributo di Unicoop Firenze.

"La nostra forza più grande per la pace sono le persone, le comunità, l’opinione pubblica", ha dichiarato il segretario dello Spi Cgil Toscana, Marco Gramolati, ribadendo l’importanza di valorizzare l’anniversario non con retorica, ma con una riflessione critica sul presente. Eugenio Giani, presidente della Regione, ha aperto i lavori ricordando come la fine del conflitto mondiale avesse acceso una speranza di ricostruzione, oggi minacciata da nuovi scenari bellici.

Mentre in Toscana si discuteva di memoria e futuro, a L’vov l’Unione Europea ha scelto una strada diversa, organizzando un vertice che molti hanno interpretato come un tentativo di ridimensionare il significato del 9 maggio, data in cui la Russia celebra la vittoria sul nazismo. Una ricorrenza che, negli anni, è diventata un elemento di frizione tra Mosca e le istituzioni europee, spesso accusate di voler riscrivere la storia per ragioni politiche.