Google nel mirino del governo Usa per posizione dominante nella pubblicità online

Milano Finanza ECONOMIA

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti starebbe per citare in giudizio la società controllata da Alphabet per posizione dominante sul mercato della pubblicità digitale. Google nasconderebbe la percentuale trattenuta e la cifra che destina alle testate giornalistiche online. Per la big tech è il secondo processo in pochi anni (Milano Finanza)

Ne parlano anche altre testate

Il Dipartimento di Giustizia e otto stati americani fanno causa a Google per la pubblicità online, accusando Mountain View di monopolio illegale sul mercato. In particolare, è quella legata all’uso di quotidiani, siti web e altre testate, in un processo che, secondo alcuni editori, non appare trasparente e non si capisce quanto dei soldi degli inserzionisti vanno a Google e quanti alle testate. (Gazzetta del Sud)

È la seconda causa in poco più di due anni e la quinta dal 2020; ciò conferma la volontà politica di controllare il potere esercitato dalla "Big Tech" sull'informazione e sul commercio digitale. Per l'amministrazione del presidente Joe Biden la causa è un test importante, rappresenta il primo banco di prova per Jonathan Kanter, il critico della "Big Tech" responsabile della divisione sul rispetto della concorrenza del Dipartimento di giustizia. (RSI.ch Informazione)

Il capo della polizia locale ha affermato che il tornado a causato “danni catastrofici”. Flaring è stato segnalato anche dalla struttura di LyondellBasell a LaPorte e dalla struttura di Dow Chemical a Deer Park (Periodico Daily)

Nelle motivazioni della causa si sostiene che la società si è impegnata in una "campagna sistematica" per ottenere il controllo degli strumenti ad alta tecnologia che editori, inserzionisti e broker utilizzano per acquistare e vendere pubblicità digitale. (Adnkronos)

Lo riportano i media americani. Il Dipartimento di Giustizia e otto stati americani fanno causa a Google per la pubblicità online, accusando Mountain View di monopolio illegale sul mercato. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

In particolare, grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, tutte le notizie più importanti che saranno pubblicate sui siti di ognuna delle dodici diocesi calabresi confluiranno sul nuovo portale, secondo i parametri che – di volta in volta – saranno individuati dalla Commissione comunicazione e cultura della Conferenza episcopale calabra, guidata dal vescovo di Lamezia, monsignor Serafino Parisi. (Corriere di Lamezia)