Pnrr, l’eredità di Fitto: il 62% degli investimenti andrà completato nei primi otto mesi del 2026. L’allarme della Corte dei Conti Ue

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Non è un caso se il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti da mesi insiste sulla necessità di prorogare la scadenza del Pnrr oltre l’orizzonte previsto inizialmente. Il collega Raffaele Fitto, in partenza per Bruxelles dove dovrebbe assumere il ruolo di commissario e forse incassare una vicepresidenza, non lascia in eredità solo una spesa ferma a 51,4 miliardi a fronte dei 194,4 previsti per l’Italia. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Il Recovery Plan viaggia a ritmi decisamente più lenti del previsto. Il problema riguarda tutta Europa, ma investe da vicino l’Italia per due ragioni: le dimensioni del nostro Pnrr, il più grande d’Europa, e la sua scansione temporale, che tra inciampi nella spesa effettiva e rimodulazioni concentra una quota sempre più imponente di interventi nell’anno di chiusura del programma, il 2026. (NT+ Enti Locali & Edilizia)

Nei primi tre anni del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), istituito dall'UE con una dotazione di 724 miliardi di euro, si sono osservati ritardi nell'erogazione dei fondi e nell'attuazione dei progetti. (LA STAMPA Finanza)

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è in ritardo, ma non è una notizia. Proprio mentre si parla del ministro che gestisce il Pnrr, Raffaele Fitto, come nuovo commissario Ue, la Corte dei Conti dell'Unione europea fa il punto sull'avanzamento dei vari piani nei paesi membri: la situazione non è semplice. (Today.it)

Pnrr, non solo l’Italia: gli Stati Ue in ritardo sull’attuazione dei piani

I Pnrr europei vanno troppo al rilento. La sentenza arriva dalla Corte dei Conti europea che, nella sua ultima relazione spiega come, a fine 2023, i Paesi dell’Unione hanno attinto a meno di un terzo delle risorse destinate alla ripresa post-pandemica (213 miliardi) e appena la metà dei fondi trasferiti ha raggiunto i destinatari finali, dalle società pubbliche di servizi energetici alle scuole. (Milano Finanza)

La Corte dei Conti Ue avvisa che sui Piani nazionali di ripresa e resilienza molti Paesi sono in ritardo e quindi molti degli obiettivi si sono concentrati sul 2026, … (Il Fatto Quotidiano)

Non solo l’Italia. A dirlo, riferendosi ai dati disponibili a fine 2023, è la Corte dei Conti Ue. (LA NOTIZIA)