Tre presidi CGIL, CISL e UIL oggi 4 ottobre a Rieti: "Basta morti sul lavoro!" - LE FOTO

Rietinvetrina SALUTE

Stanno scendendo in piazza con tre diversi presidi, CGIL, CISL e UIL oggi, 4 ottobre 2021, a Rieti, per dire basta ai morti sul lavoro.

Siamo impegnati e lo saremo in futuro per ridare al lavoro il rispetto, la dignità e la centralità che merita nella società di oggi e di domani”

772 è il numero di lavoratori e lavoratrici che da inizio anno a oggi sono rimasti vittime sui luoghi di lavoro.

È con questo obiettivo che CGIL, CISL e UIL stanno manifestando oggi con tre diversi presidi: uno presso l’Istituto territoriale del lavoro; uno di fronte alla sede dell’Inail e davanti alla Prefettura di Rieti, in piazza Cesare Battisti (Rietinvetrina)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“Dopo due anni di battaglia legale - ha affermato il segretario generale Flai-Cgil Salerno, Alferio Bottiglieri - finalmente un giudice ha cristallizzato una verità che noi sapevamo essere l’unica fin dall’inizio: la nostra delegata fu licenziata per la sua attività sindacale all’interno dello stabilimento e non per aver semplicemente violato l’area riservata ai fumatori. (Ottopagine)

Dopo il reintegro di alcuni lavoratori ex Officina dello Sport alle piscine Camalich-Neri, infatti, anche altri operatori che inizialmente erano rimasti fuori da questo primo passo sono tornati sotto contratto grazie alla nuova gestione dell'impianto nei quartieri nord della città. (LivornoToday)

Nel giorno del presidio contro i morti sul lavoro condivide l’allarme e le proposte del segretario nazionale Maurizio Landini? Oggi il lavoro è sempre più precario e si può essere poveri pur lavorando. (La Gazzetta di Reggio)

Che in italiano vuol dire No a licenziamenti economici ! Lo dice chiaramente Cgil, rispondendo a quanto diffuso dai S.i.Cobas: «Infatti, proprio secondo quell’accordo tutti i 460 lavoratori dell’appalto Evologica in forza al 31 dicembre, alla data del 1° gennaio 2022 passeranno alle dipendenze di Italpizza. (La Gazzetta di Modena)

«Sono mesi – scrivono Giacaz, Treu e Olivo – che denunciamo la gravissima situazione delle liste di attesa e che riscontriamo, attraverso specifici monitoraggi, il mancato rispetto dei tempi previsti dai protocolli. (Telefriuli)

La Cgil propone per «i giovani e per chi fa lavori discontinui», una "pensione di garanzia" che valorizzi i periodi senza copertura contributiva, quelli di formazione e inoccupazione legati a politiche attive, «calcolata in maniera crescente sulla base degli anni di contribuzione e di età di accesso al pensionamento». (La Stampa)