Regno Unito, «C'è il Covid, niente chemio per 3 mesi»: così hanno condannato a morte Kelly

Il Messaggero ESTERI

Kelly Smith è morta a soli 31 anni di tumore all'intestino, lasciando un figlio di 6 anni.

Già nei mesi scorsi aveva dichiarato di aver paura di morire, per via di questa decisione, e così è stato, tanto da spegnersi soltanto tre mesi dopo, a giugno.

Kelly Smith era nata a Macclesfield, in Inghilterra, e faceva l'estetista, quando a marzo le hanno comunicato l'interruzione delle sue terapie.

Lei aveva capito immediatamente la gravità della situazione, essendo già da tre anni in cura, sottoposta a cicli di chemioterapia e immunoterapia. (Il Messaggero)

Se ne è parlato anche su altri media

La Sanità sotto accusa: petizione per Kelly. La madre di Kelly, Mandy, e anche dal patrigno, Craig Russell, si sono mossi per denunciare la morte di Kelly. Morta Kelly Smith: negata la chemio per il covid-19. (LettoQuotidiano)

Aveva paura perché sapeva che la sua situazione era molto grave. A marzo però, a causa dell’emergenza sanitaria che si è diffusa in tutto il mondo, le sue cure sono state sospese. (Bigodino.it)

Leggi su ilfattoquotidiano. (Di domenica 18 ottobre 2020) Si chiamava Kelly Smith, 31 anni,di un figlio di 6 anni, malata di cancro. Stando a quanto riportato dal tabloid britannico, lo scorso marzo i dottori le hanno detto che avrebbero dovuto sospendere la, per tre. (Zazoom Blog)

Negli Stati Uniti, il 40% della stessa fascia d'età ha ricevuto la terapia combinata nel 1999-2001 e questa percentuale è cresciuta all'80% nel 2010-2013. Lo studio ha mostrato un raddoppio dei tassi di sopravvivenza a 2 anni per i pazienti con glioblastomi trattati con radioterapia più chemioterapia rispetto alla sola radioterapia. (PharmaStar)

Lo scorso marzo i medici avevano fatto sapere a Kelly Smith che la sua terapia sarebbe stata interrotta per tre mesi: la giovane donna è morta a giugno, dopo l’estensione del cancro. In questi mesi, insieme ai familiari, la paziente aveva lanciato diversi appelli attraverso i social network senza ottenere risultati. (L'HuffPost)

Una vicenda che accende la luce su un problema che inizia a farsi stringente anche in Italia: l’impossibilità di curare, e bene, anche per gravi casi di tumore, in un periodo di sovraffollamento delle strutture ospedaliere e degli strumenti diagnostici, monopolizzati dall’emergenza. (Zazoom Blog)