Decreto Sicurezza: fino a 10.000 euro per la difesa legale di militari, polizia e vigili del fuoco

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(di Avv. Marco Valerio Verni ) Lo scorso venerdì è stato pubblicato, sul sito della Gazzetta Ufficiale, il testo del decreto-legge 11 aprile 2025, n. 48 (cd. “decreto sicurezza”), recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” che, ai sensi del suo stesso art. 39, è entrato in vigore già il giorno successivo (ossia, sabato 12 aprile 2025). (Difesa Online)
Su altre testate
Dalle nuove norme a tutela degli agenti a un possibile processo costituzionale al «dl sicurezza». (il Giornale)
Viene introdotto il reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo. Punito con la reclusione da due a sei anni chi si procura o detiene materiale contenente istruzioni sulla preparazione e l’uso di congegni bellici micidiali, armi, sostanze chimiche o batteriologiche e di ogni altra tecnica o metodo per il compimento di atti con finalità di terrorismo. (il Giornale)
Il SIAM informa i propri iscritti che, in data 11 aprile 2025, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge n. 48/2025, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”. (SIAM - Sindacato Aeronautica MIlitare)

Da allora il governo di «Sua Eccellenza» Giorgia Meloni ha impresso, anzi, un’accelerazione talmente scomposta da «allarmare» definitivamente l’Onu. Così cinque Special Rapporteur delle Nazioni unite, che avevano già messo in guardia Roma riguardo le criticità del ddl Sicurezza, hanno ora «invitato il governo italiano ad abrogare il decreto adottato bruscamente il 4 aprile per promulgare un disegno di legge sulla sicurezza, in discussione e criticato al Senato, che include disposizioni non in linea con il diritto internazionale in materia di diritti umani». (il manifesto)
Uno stop che vede le opposizioni lamentare lo “scippo” da parte del governo delle prerogative del Parlamento, che stava ancora esaminando il disegno di legge, molte delle cui norme sono finite nel decreto. (Il Fatto Quotidiano)
È l’Associazione nazionale magistrati, soprattutto, a riconoscerne i chiari tratti – subodorati anche dalla difesa di un imputato che ha sollevato la questione davanti al tribunale di Milano – nel decreto Sicurezza che ieri è stato assegnato alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera per la conversione in legge entro 60 giorni. (Il Manifesto)