ITA Airways: Draghi “questione non si lascia a prossimo governo”

Italiavola & Travel – INTERNO

Questo e’ il lancio di stampa di LaPresse : Per quanto riguarda la vendita di ITA Airways “l’obiettivo e’ procedere e non lasciare al prossimo Governo. La scelta sara fatta nei tempi che il MEF darà’ , che mi pare siano brevissimi , di 10 giorni”. Così il premier Mario Draghi al termine della conferenza…

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"Quando ho iniziato non avevo un’agenda Draghi – si schermisce – che è fatta di risposte ai problemi, di obiettivi raggiunti. Risposta pronta e credibilità: il governo ha avuto credibilità interna e internazionale, perché avere il credito internazionale alto è importantissimo" (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il Pd attacca Italia viva. Dal fondo di 20 miliardi per l’assegno unico per le famiglie sono avanzati - per difetto nelle richieste - 630 milioni. Sommati ai 33 già assegnati dall’inizio dell’anno, sono 50 miliardi distribuiti a famiglie ed imprese senza fare un centesimo di debito. (Tiscali Notizie)

"Su Ita il governo andrà fino in fondo e deciderà". E il ministro dell'Economia Daniele Franco spiega che "nessuna delle due proposte pervenute", ossia quella di Lufthansa-Msc (quest'ultimo partner di maggioranza) e del fondo statunitense Certares, "è pienamente coerente con quanto richiesto dal dpcm. (L'Unione Sarda.it)

«Mi auguro che il presidente Draghi smentisca l’ipotesi di un’accelerazione del processo di vendita di Ita a Lufthansa», aveva martedì detto la leader di Fratelli d’Italia. Per quanto riguarda il dossier Ita, il premier ha aggiunto: «La procedura è stata avviata in primavera attraverso un dpcm e gestita dal Tesoro» (ilgazzettino.it)

Però resta il fatto che l'inflazione continuerà, il prezzo del gas non è previsto che diminuisca, anzi «Non soddisfare gli obiettivi del Pnrr indebolisce la credibilità del Paese che è andata migliorando quando abbiamo dimostrato che eravamo capaci di rispettarli», ha detto il premier. (Liberoquotidiano.it)

e alla fine hanno sempre preso soldi dall’Erario per giustificare (per il bene del Paese, off course) il mantenimento di quello che, senza vergogna, hanno sempre chiamato “il nostro vettore nazionale”, fino, ai più spregiudicatamente audaci, “il nostro fiore all’occhiello, simbolo del made in Italy”. (Aduc)