Arrestato il latitante Olinto Banalumi, era nell’elenco dei ricercati più pericolosi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
– Arrestato a Roma il latitante foggiano Olinto Bonalumi. Dal 2022 era inserito nell'elenco dei ricercati più pericolosi del ministero dell'Interno. L'uomo, 64 anni, destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Ancona, deve scontare una pena di 13 anni, 4 mesi e 11 giorni di reclusione per i reati di concussione, accesso abusivo a sistemi informatici, intercettazione fraudolenta di conversazioni, furto e rapina. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altri giornali
Arrestato a Roma Olinto Bonalumi, il “Lupin” di Foggia: latitante dal 2021, deve scontare 13 anni di carcere Arrestato a Roma Olinto Bonalumi, il "Lupin" di Foggia: latitante dal 2021, deve scontare 13 anni di carcere - PH GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (StatoQuotidiano.it)
La Polizia ieri, all’esito di indagini coordinate dalla Procura distrettuale di Bari, ha arrestato a Roma (zona Eur) Olinto Bonalumi, 65 anni, destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Ancona. (Il Fatto Quotidiano)
Sarebbe associato anche alle organizzazioni mafiose foggiane. Oggi la polizia di Stato lo ha arrestato a Roma. (Fanpage.it)
Una fortuna spartita con i complici, che il 64enne Olinto Bonalumi avrebbe in parte reinvestito in altri furti a banche e portavalori. Nel marzo 2012 aveva organizzato il colpo al Banco di Napoli di Foggia: da 164 cassette di sicurezza erano stati portati via denaro e preziosi per 15 milioni di euro. (La Repubblica)
Il 65enne che, risulta collegato alle organizzazioni mafiose foggiane, è stato individuato e poi arrestato a Roma in zona Eur dai poliziotti della Sisco di Bari e della Squadra mobile di Foggia, con il supporto operativo dello Sco e della Sisco della Squadra mobile di Roma. (Poliziamoderna.it)
Bonalumi dal 2022 era stato inserito nella lista dei latitanti pericolosi del ministero dell'Interno: su di lui pendeva un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Ancona. (Today.it)