Benetton, parla Mion: «Sono stati commessi errori colossali e paradossali»

Corriere Delle Alpi ECONOMIA

Mion è un uomo di numeri ma allo stesso tempo cultore della logica cartesiana che obbliga a riconoscere e ad ammettere falle ed errori.

Finalmente – assicura Mion – tra il ministero (il controllore che non controllava) e Aspi è stata avviata una proficua e sistematica collaborazione.

L’uomo di Edizione, la cassaforte dei Benetton, lo dice senza giri di parole: «Sono stati commessi errori colossali e paradossali». (Corriere Delle Alpi)

La notizia riportata su altri giornali

CHE COSA HA DECISO IL CDA DI ATLANTIA. Ieri il cda di Atlantia ha sancito il riassetto al vertice – con la nomina di Bertazzo – che sarà completato con la futura scelta di un ceo che si dovrà occupare del business internazionale. (Startmag Web magazine)

Aspi, com’è noto, è controllata da Atlantia; quest’ultima è per il 30,25% nelle mani di Sintonia, holding della famiglia Benetton, per il 4,85% della Fondazione Cassa di risparmio di Torino e per altre quote significative di investitori - appunto - stranieri. (Quattroruote)

Alcuni di questi, soci di primo piano della holding veneta, ieri sono scesi in campo per chiedere alla Commissione Ue di intervenire. L'EFFETTO DOMINO. Fin qui il termometro del rischio di insolvenza, già a livelli di guardia, ancora prima della dichiarazione di revoca. (Il Messaggero)

In particolare, il rating di Autostrade per l’Italia (Aspi) è sceso da ‘BBB-’ a ‘BB-’ e quello di Atlantia (holding) dal precedente ‘BB+’ a ‘BB-’ (ovvero al livello junk, ‘spazzatura’). Al timone di Atlantia arriva Carlo Bertazzo. (Finanzaonline.com)

Un colpo pesantissimo per la holding Edizione, la cassaforte di famiglia per i Benetton. «Non me ne sono occupato fino ad ora» taglia corto Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia che però conferma: «Sì, il tema della revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia è sul tavolo». (Corriere della Sera)

Gli investitori avevano fatto appello alle autorità Ue in risposta alla modifica normativa comparsa nel dicembre 2019 e ritenuta «pericolosa» per la certezza del diritto e la libera circolazione di capitali. (Il Sole 24 ORE)