Esplosione alla Toyota di Bologna, due operai morti, indagini in corso

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INTERNO

Il 23 ottobre, un'esplosione devastante ha scosso la fabbrica Toyota Material Handling di Borgo Panigale, Bologna, provocando la morte di due operai, Fabio Tosi, 34 anni, e Lorenzo Cubello, 37 anni, e il ferimento di altri undici lavoratori, uno dei quali è ancora in condizioni critiche all'ospedale Maggiore di Bologna. L'incidente ha suscitato un'ondata di dolore e rabbia tra i colleghi e i familiari delle vittime, mentre le indagini proseguono per chiarire le cause dell'esplosione.

Benedetta Pirini, fidanzata di Fabio Tosi, ha raccontato l'ultimo messaggio ricevuto su WhatsApp dal compagno: "Ci vediamo stasera a casa". Un appuntamento che non si è mai realizzato, lasciando un vuoto incolmabile nella vita di Benedetta e dei familiari di Fabio. Lorenzo Cubello, anch'egli vittima dell'esplosione, era un operaio stimato e rispettato dai colleghi, che ora si trovano a fare i conti con la perdita di due amici e compagni di lavoro.

L'amministratore delegato di Toyota Material Handling Manufacturing Italy, Michele Candiani, ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha elogiato il coraggio della squadra di primo soccorso, che è riuscita a salvare una persona. "Abbiamo visto il muro caduto, la nostra squadra di primo soccorso è entrata in azienda, sono stati dei leoni, davvero coraggiosi", ha dichiarato Candiani davanti ai cancelli della fabbrica.

Nel frattempo, i lavoratori della fabbrica hanno indetto uno sciopero di otto ore, senza presidi o cortei, per protestare contro le condizioni di sicurezza all'interno dello stabilimento. Un operaio, scampato all'esplosione per puro caso, ha raccontato: "All'improvviso un boato, pensavo fosse il terremoto, l'istinto era ripararmi sotto una scansia, ma neanche una frazione di secondo dopo con i miei colleghi siamo usciti correndo. Stavo a 7-8 metri dall'esplosione, non ero lì davanti in quel momento solo per destino. Devo ancora realizzare quello che è successo, Fabio che è morto era il mio superiore.