Brunetta riporta i dipendenti pubblici a lavorare in ufficio: fine dello smart working per tutti, solo al 15%

Casteddu Online INTERNO

Tutto il resto – diritto di disconnessione, pagamento di straordinari, buoni pasto che i dipendenti hanno continuato a percepire nonostante lavorassero a casa – sarà definito attraverso i contratti collettivi di lavoro

Prima della pubblicazione del dpcm a firma Renato Brunetta sarà però necessario un nuovo passaggio: l’estensione dell’obbligo del green pass a tutti i dipendenti pubblici.

Il provvedimento stabilirà soltanto il ritorno in ufficio dei dipendenti, facendo tornare ordinaria la modalità del lavoro in presenza, mentre il lavoro agile o smart working o lavoro a distanza sarà consentito a una percentuale intorno al 15%, anche se le nuove quote di lavoro da remoto verranno stabilite dai dirigenti attraverso i Piani sul lavoro agile. (Casteddu Online)

Ne parlano anche altre fonti

Per chi sogna di lavorare in smart working in luoghi meravigliosi, ecco 6 opportunità da non perdere. Secondo un sondaggio di Airbnb, due terzi dei lavoratori attualmente in smart working per un certo periodo desiderano lavorare in remoto lontani da casa. (Proiezioni di Borsa)

L’orizzonte di un progressivo ritorno in ufficio, ventilato dal ministro Renato Brunetta per il recupero degli arretrati accumulati, non piace né ai dipendenti della pubblica amministrazione né ai sindacati, che al contrario evidenziano un aumento della produttività legato all’introduzione dello smart-working. (Prima Bergamo)

Soprattutto nel settore pubblico dove, a maggio 2021, erano in modalità di lavoro agile 1,2 milioni di dipendenti (il 37,5% del totale) Al ministero guidato da Renato Brunetta dovrebbe infatti riunirsi la Commissione tecnica dell’Osservatorio nazionale del lavoro agile. (Il Fatto Quotidiano)

"L'ostinazione del ministro nel voler mettere fine allo smart working per i dipendenti pubblici dimostra una scarsa visone del futuro e soprattutto una mancata consapevolezza del reale lavoro portato avanti dai dipendenti della pa durante la pandemia" Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta torna a colpire sullo smart working. (la Repubblica)

“Non esiste ancora una piattaforma sicura dedicata allo smart working nella Pubblica amministrazione, l’interoperabilità delle banche dati è un processo in fieri, spesso i dipendenti sono stati costretti a lavorare ricorrendo ai propri computer e ai propri device” afferma Brunetta (LiberoQuotidiano.it)

E i social network hanno innescato una valanga di commenti, quasi tutti risentiti, e una buona dose di insulti, soprattutto da parte dei dipendenti pubblici. Perché, e su questo punto torna ad avere ragione Brunetta, lo smart working non è quello che è stato sperimentato finora. (Fortune Italia)